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Pagina:De Marchi - Demetrio Pianelli, 1915.djvu/330

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— No, mai: per farmi dire la brutta verità sulla faccia?

— E allora non resta che tentare un’altra strada. Tu dirai che sono anche queste cose del medio evo: ma pazienza, parlo con buona intenzione. Sta per cominciare la stagione dei grossi lavori, e se ti ammali, io non posso arrivare dappertutto. Sento già le mie gambe che gridano vendetta in cielo. Tu hai tutti i diritti d’avere la tua famiglia: è naturale, non sei un uomo per niente. Il mio ideale — te l’ho detto — sarebbe stato che tu sposassi una buona e brava ragazza delle nostre, anche un pochino più alla mano: ma, al cuore, tu dici, non si comanda, e non so che cosa dire.

La Carolina aggiunse qui un sospiro che forse sollevò in lei delle vecchie reminiscenze, e continuò:

— Il peggio che tu possa fare adesso è di rimanere in questo stato d’incertezza....

— E dunque? Vuoi che faccia una divozione alla Madonna di Caravaggio? — domandò Paolino con un sorrisetto quasi da miscredente.

— Anche una divozione non sarebbe fuori di luogo, perchè la Madonna ha patito anche lei e sa compatire. Ma non è di questo che parlo adesso. Ti ricordi quella volta che ho perduto il mio anello di diamante? Chi diceva