Pagina:De Roberto - Al rombo del cannone, Milano, Treves, 1919.djvu/235

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Con una mano altrettanto leggera, ma non meno sicura, è sfiorato l’argomento della fede. Il professore Valadier, "anticlericale della più bell’acqua, nei suoi verdi anni, obbedì alla velleità di credere in sull’inizio delle ostilità; ma ora non crede più, col pretesto che la guerra dura troppo e che per conseguenza il buon Dio non c’è; inoltre, la neutralità della Santa Sede lo sdegna, ed ecco insemina un convertito la cui conversione non è durata sei mesi". Ma quantunque appartenga ad una generazione di uomini "che sono nemici personali del miracolo", egli esclama: "Fu miracolo!" quando considera come Parigi restò salva dell’invasione teutonica.... Suo figlio, come tutti i soldati, non parla del futuro senza avvertire: "Se Dio mi dà vita", e l’osservatore commenta finissimamente: "Coloro che vanno a battersi diventano volentieri superstiziosi; sarebbe un torto rimproverar loro questa debolezza, mentre è tollerata nei giocatori....", e quando Emma, avendo potuto vedere un’ultima volta il suo diletto, esclama, all’opposto del padre: "C’è pure il buon Dio" e quando il signor Valadier spera nell’intercessione della Vergine per la salvezza del figlio, l’umorista non commenta più.