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Pagina:De Roberto - La Duchessa di Leyra (di Giovanni Verga), 1922.djvu/5

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la duchessa di leyra 405

Prima di scrivere la prima pagina di questo romanzo del quale aveva così fissato per sommi capi la tela e le principali figure, Giovanni Verga senti il bisogno di rendersi familiari i luoghi dove i suoi personaggi avrebbero dovuto aggirarsi ed operare. Con la grande coscienza che portava nell’arte e nella vita, egli non andò meno di quattro volte a studiare Palermo, a visitarne i grandi palazzi storici cominciando da quelli reali, a raccogliere le testimonianze dei superstiti intorno alla Corte borbonica, a cercare nelle gallerie, negli archivii e nelle biblioteche suggestioni per la sua fantasia, elementi per la sua favola e documenti per la sua ricostruzione.

Signore di nascita e d’abito, trovò la più festosa accoglienza nella migliore società e amabili collaboratori e collaboratrici dovunque. Ferdinando di Giorgi, del quale i lettori di questa rivista rammentano certamente alcune nobili pagine, gli fu di grande aiuto come perfetto conoscitore della metropoli isolana. E poichè le informazioni maggiormente importanti erano quelle intorno all’antica Corte, una elettissima dama procurò allo scrittore un documento di prim’ordine e di prima mano.

Per incarico del Conte di Caserta, capo della dinastia spodestata dalla rivoluzione, un illustre patrizio napolitano vissuto sui gradini del trono e rimasto nostalgicamente fedele ai Borboni aveva composto un Memorandum dove minutamente descriveva l’ordinamento della Casa Reale. Avrebbe egli dato una copia del suo lavoro se avesse saputo che doveva servire per un romanzo? Con una lieve ed innocente alterazione della verità gli fu detto che occorreva per un lavoro d’indole storica, ed egli sulito la mandò. In queste pagine, custodite dal Verga nella cartella della Duchessa, l’autore passava a rassegna tutte le categorie di personaggi componenti la Regia Camera: Gentiluomini di Camera con Esercizio, Maggiordomi di Settimana, Gentiluomini di Camera di Entrata e Dame della Real Corte.