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alla innocente per amor di salvarsi?... Se avesse fatto così, egli stesso avrebbe dato ragione a chi lo diceva amante fortunato della morta e geloso rivale del principe! Quanto più zelo avrebbe messo nell’accusare quest’ultimo ora che l’innocenza ne pareva dimostrata, tanto più naturalmente si sarebbe creduto che soltanto il cieco odio lo animava, e spiegato con l’amor suo per la morta quest’odio e questo bisogno di vendetta! Mentre la confessione della Natzichev faceva dimenticare la passione di lui e permetteva di evitarne le testimonianze, egli doveva, per dichiarare mentita questa confessione, intervenire ancora più attivamente, insistere nel sentimento che lo aveva unito alla contessa, esporlo ai sospetti profanatori!... Ma, per evitare il danno intollerabile, egli doveva pure, tacendo, ammettere che Zakunine fosse innocente; e a quest’idea tutto l’essere suo insorgeva: no! se c’era un colpevole era lui! non poteva esser altri che lui!...

Se c’era un colpevole!... Infatti, posto che egli avesse denunziato ai giudici la menzogna della Natzichev, come avrebbe potuto convincerli poi della colpa di Zakunine? Se la innocente s’incolpava per salvare il reo, come indurre il reo alla confessione? Mancando le testimonianze, solo la confessione d’uno dei due sospettati poteva escludere il suicidio: negato valore alle dichiarazioni della nihilista e non potendo indurre il suo com-