Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/184

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ciando la loro vita d’accordo, giungano di ombra in ombra, di sospetto in sospetto, al punto che Carmagnola è sottoposto al tribunale segreto.

Di ciò Manzoni stesso è persuaso, e a me piace presentarvelo non solo come poeta, ma anche come critico, perché in que’ tempi egli fu uno de’ migliori critici. Non già che egli pel primo avesse combattuto quelle regole; avevamo avuto Guarini e Metastasio, i quali aveano allargato i limiti messi all’arte da Aristotile. Eglino difesero l’opera loro come poeti divenendo critici, uno nella sua Apologia, opera straordinaria rispetto al tempo in cui fu scritta, perché vi comparisce in germe ciò che poi fu detto il romanticismo; e Metastasio nell’Estratto della Poetica di Aristotile.

Manzoni fa una bella riflessione.— Quando voi rinchiudete un fatto drammatico in ventiquattro ore e nello stesso luogo, il processo psicologico — egli dice — diviene impossibile; la storia dell’anima non si svolge in ventiquattro ore, né in così ristretti limiti possono restringersi le fine gradazioni per cui si sviluppa un carattere; avete bisogno di limiti più larghi — . E qui egli fa un magnifico paragone. Prende la Zaira di Voltaire e l’Otello di Shakespeare. In fondo il fatto è lo stesso in queste due tragedie: c’è un marito geloso che prendendo le ombre per corpi e i corpi per ombre, si persuade della infedeltà di sua moglie e la uccide. La differenza dipende dal diverso meccanismo.

Voltaire in ventiquattro ore non può darvi il processo psicologico del geloso, e rimedia a questo difetto con una macchinetta. Suppone che sia diretta a Zaira una lettera da suo fratello, e che il marito la creda lettera d’un amante, per cui diventa furioso e uccide la moglie. È un mezzo comico questo, buono per una commedia fondata su intrighi ed equivoci; ma nella tragedia di Voltaire, quantunque questa faccia effetto per la magniloquenza dello stile e per alcune situazioni drammatiche, è un elemento volgare.

Guardiamo ora il gigantesco Otello di Shakespeare. Quell’uomo comincia amando Desdemona con tanta passione: poco a poco la sua serenità se ne va, quel carattere si turba, piccoli