Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/245

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x. la morale cattolica 239

dei suoi principii religiosi. Ella conserva la sua parte ideale; negli altri al cozzo della vita reale quell’ideale è modificato.

Ora bisogna muovere questi personaggi, ci vuol la leva, Dov’è la leva? Se non ci fosse, Lucia, Renzo e Agnese non avrebbero avuto storia, sarebbero vivuti e morti a Lecco senza diventare protagonisti d’un racconto. Che li muove? Il mondo tristo in cui si trovano; gli elementi fracidi contrarii all’ideale morale e religioso di Manzoni, diventano la leva che fa muovere quei caratteri.

Siamo in un piccolo paese. Lo scrittore prende quel secolo come poteva essere in un paesello. Avete il barone — don Rodrigo, il conte Attilio — co’ suoi bravi, un barone che per un caso qualunque s’impuntiglia a voler Lucia, poi questo puntiglio lo rende ostinato. Lucia che pareva un accessorio nella sua vita, diviene la principale sua occupazione, egli non ha più che il pensiero di Lucia. Avete da una parte il mondo ideale-reale, Renzo, Lucia, Agnese; dirimpetto il mondo positivo: il barone, i bravi con la borghesia, la parte istruita dipendente da lui e dai suoi scherani, che in luogo di soccorrere due contadini, trema del signore e volge l’istruzione contro i deboli in favore dell’oppressore.

I rappresentanti di questa borghesia già voi li avete nominati: c’è tra gli altri un personaggio che pare messo lì a caso, ma è pieno di senso, l’Azzeccagarbugli, il dottore, l’avvocato che, credendo si trattasse d’un altro, offre la sua opera a Renzo, e sentendo che si tratta di don Rodrigo, lo caccia.

Questo mondo baronale-borghese — permettetemi questa associazione — , baronale come oppressione, borghese come istrumento dell’oppressione, non rimane a Lecco. Naturalmente i baroni avevano molte relazioni e aderenze: era una catena che da un paesello, da Lecco per esempio, si estendeva e andava fino alla capitale, a Milano; una catena che Renzo col suo linguaggio espressivo battezza «lega dei birboni», lega cioè di dottori, notai, procuratori, uniti coi baroni, cogli oppressori. E quelli non facevano valere le gride, cioè la legge, e le adoperavano contro i villani, in favore di questi. Manzoni ha trovato le due