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Lezione XVI

[DON ABBONDIO - DON RODRIGO -
PADRE CRISTOFORO]

Avete visto finora don Abbondio in analisi: e che cosa v’è rimasto di lui? Se lo vedete a frammenti, se non lo vedete intero innanzi a’ vostri occhi, in questo caso quell’analisi è sbagliata, e la nostra è stata un’analisi pedantesca. Ma se lo aveste al contrario tutto nel suo insieme innanzi a voi? Se vedeste in quelle forme particolari tutta intera la forma? ed in ognuna di esse sempre il tutto? In questo caso voi l’avete indovinata.

Ora avendolo voi guardato da tutti i lati ed in ognuno di essi, sempre lui, e sempre intero, diamo un’occhiata per guardarlo sinteticamente; perché se l’analisi buona è quella che nelle parti vi fa intravedere il tutto, la sintesi è il tutto; e la sintesi buona è quella che nel tutto vi fa intravedere le parti.

Ormai sapete che comico rappresenti don Abbondio: esso non è il «comico della intelligenza», ma è il «comico della volontà», epperò don Abbondio non è «sciocco»; ond’è che quando sembra mostrar difetto d’intelligenza, quel difetto non viene dalla intelligenza, ma dalla volontà: don Abbondio è sciocco per paura. Vi ricordate per esempio quando il Borromeo gli disse di andare con l’Innominato a prender Lucia, e poi soggiunse: — «Se il signor curato di qui non torna prima ch’io vada alla chiesa, io prego voi che gli vogliate dire che trovi un baroccio o una cavalcatura, e spedisca un uomo di giudizio a cercar della madre di quella poveretta» — . — «E se andassi