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1931), riuscì ad ampliare il materiale precedente per quanto concerneva le prime cinque lezioni sui Promessi Sposi, avendo ritrovato nella Biblioteca Lucchesi-Palli di Napoli le copie del Pungolo su cui il Torraca aveva pubblicato, in forma più estesa, gli appunti delle lezioni IX-XIII. Per le altre lezioni il Cortese dovette accontentarsi delle riproduzioni fornite dal Croce e dal Gentile, non avendo potuto ritrovare le copie della Libertà e dell’Era Novella. Ma in un secondo tempo, proseguendo le sue ricerche, il Cortese riuscì a rintracciare presso la Biblioteca Nazionale di Firenze e la Biblioteca Provinciale di Avellino la serie completa del giornale La Libertà, limitandosi peraltro a pubblicare l’intero resoconto della prima lezione e la parte non ancora pubblicata della seconda e della quinta, in F. De S., La poesia cavalleresca - Pagine manzoniane - Scritti vari, vol. unico, Napoli, Morano, 1940, pp. 225-96.

Nel medesimo anno Paolo Arcari, fornendo un’edizione commentata di quest’opera (F. De S., Manzoni, Saggi critici Milano, Garzanti) poteva giovarsi del ritrovamento dell’intera serie di numeri dell’Era Novella presso la Nazionale di Firenze. Pochi comunque i sostanziali acquisti editoriali dell’Arcari, se se ne eccettui gran parte della sedicesima lezione (ma vi mancavano una parte della sesta lezione e per intero le lezioni settima, ottava e undicesima; oltre al fatto che l’Arcari si era servito dell’Fra Novella anche per le lezioni pubblicate in più ampia stesura dal Pungolo e già ristampate dal Cortese); ma l’edizione si raccomandava soprattutto per il diretto controllo compiuto dall’editore sul testo dei giornali. Senonché l’intero materiale risultava poi caoticamente distribuito tra capitoli e note, nel discutibile intento di sostituire all’ordine desanctisiano di trattazione un astratto ordine cronologico degli argomenti.

Nella nostra precedente edizione (F. De S., La letteratura italiana nel secolo XIX, vol. I, Alessandro Manzoni, Bari, Laterza, 1953) noi adottammo il materiale fornito dal Cortese nel citato volume primo della Letteratura italiana nel secolo decimonono, preoccupandoci di migliorarne il testo, grazie al controllo della Nuova Antologia, dei Nuovi saggi critici nelle edizioni del 1872 e del 1879, dei manoscritti (per i saggi), e delle copie del Pungolo (per le lezioni IX-XIII); ma trascurando i successivi ritrovamenti.

A due anni di distanza usciva presso l’editore Einaudi il vo-