Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/313

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nota 307

edizioni Einaudi, egli stesso si è rifatto per quella prima parte al testo manoscritto, che ha riportato integralmente, indicando via via le varianti che il Villari vi aveva apportato e che finora non era stato possibile identificare.

La presente edizione tiene naturalmente conto dell’avvenuto reperimento di parte del manoscritto, al quale si rifa (nella lezione edita dal Savarese) per i primi dieci capitoli, mentre per il resto si attiene all’edizione Villari. Tale criterio è parso il più rispondente alle finalità di questa edizione delle opere desanctisiane, che è di offrire il testo più vicino a quello pensato e dettato dal De Sanctis stesso; non soltanto, perciò, sono state ripristinate le originarie parole e forme di sapore dialettale dal Villari sostituite con toscanismi spesso arbitrari, ma sono state anche accolte — preferendole agli emendamenti del Villari — alcune «inavvertenze» e incertezze del manoscritto, più rispondenti, crediamo, al tono conversevole e confidenziale usato dall’autore nel dettare le sue memorie1. Anche per la parte in cui si segue il Villari, sono state mantenute alcune oscillazioni grafiche e alcune citazioni imprecise di opere o versi, ritenendo che il modo in cui il De Sanctis citava a mente abbia la sua importanza per rendere il tono spontaneo, familiare e colloquiale di questi ricordi2.

  1. Cosi, per es.: p. 3 r. 5: «casati» per «ammogliati»; p. 7 r. 6: «Leicester» per «Kenilworth»; p. 8 r. 5: «mi veniva zio» per «mi era zio»; p. i2 r. 3i: «era a sua casa» per «era in sua casa»; p. i6 r. i8: «sarebbe stato a guadagnar quattrini» per «sarebbe arrivato a guadagnar quattrini»; p. i7 r. i5; «ritieni» per «rilievi»; p. 20 r. 27; «L’abate ci faceva le operazioni» per «L’abate faceva le operazioni»; p. 23: «dentro a me» per «dentro di me»; p. 23 r. i8: «non sapevo scerre fior da fiore e non distinguere albero da albero» per «non sapevo scerre fior da fiore e non distinguevo albero da albero»; p. 27 r. 3: «ne domandò» per «mi domandò»; p. 3 or. 23: «e vedendo citare al mio avversario» per «sentendo il mio avversario citare»; p. 33 r. 8: «e cominciai a sfogliare» per «e cominciai a sfogliare i libri»; p. 35 r. 3: «mi avevo messo in corpo» per «mi ero messo in corpo» (ma a p. 44 r. 28 e a p. 45 r. i0 e 33, dove nel ms. si legge «Scmücher», abbiamo senz’altro corretto «Schmückler», cosí come lo stesso Savarcse ha fatto, per es., per «Lamettrie» che nel ms. è «Lametrie»). Abbiamo poi lasciato a p. 38 e sgg. «zio» per «zio Carlo», che per il De Sanctis è appunto lo «zio» senza ulteriori specificazioni. Del Villari, d’accordo col Savarese, abbiamo accolto a p. i3 l’integrazione «in punta di piedi» per «in punta».
  2. Riportiamo qui di seguito gli evidenti errori di stampa rilevati in Villari, indicando prima con la pagina e il rigo il luogo della nostra edizione e quindi l’espressione corrispondente in Vi: p. 55 r. 7: «arrivai alla fine», Vi: «arrivar alla fine»; p. 7i r. i8: «A Morra s’era in grande apprensione». Vi: «A Morra c’era in grande apprensione»; p. 99 r. ii: «intontito». Vi: «intondito»; p. ii0 r. 24: «malizietta inconscia». Vi: «maliziosetta inconscia»; p. i22 r. 30: «birichino». Vi: «birrichino».