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i. la nuova letteratura 5

ricoverando in Italia vi sparsero la conoscenza della loro favella. Omero e Sofocle ricomparivano, erano letti. I più importanti monumenti di due civiltà, di due società note fino allora solo per lontana e fiacca tradizione presentavansi ad un popolo colto, vivace, pieno di vita. Non è quindi da meravigliare che tutta l’attività si rivolgesse a sviscerarli. Non si spense, mutò di scopo. I letterati invece di meditare sulla filosofia e sulla teologia commentavano i filosofi ed i poeti antichi.

Quest’era preparò la Rinascenza. Mentre diventava erudita l’Italia entrava in più dirette relazioni con l’Europa. In Francia, in Ispagna traducevasi ed imitavasi il Petrarca. Dall’altra banda i libri francesi e spagnuoli penetravano in Italia; la civiltá municipale italiana mettevasi in rapporto con la civiltá europea. Cosí preparavasi un nuovo periodo creativo nelle scienze e nelle arti; questa fu un’epoca di introduzione alla poesia posteriore, di negazione della poesia anteriore, negazione del contenuto, degli elementi e della forma. Il contenuto è la materia greggia; gli elementi sono le forze spirituali che lo pongono in azione; la forma è la sua rappresentazione.

Dante, dicesi, ha abbracciato un contenuto universale, che ogni parte del Medio Evo ha la sua espressione in lui, che tutta l’antichitá vi è compresa. Quest’orizzonte cosí vasto in apparenza ha il suo limite. Certo quasi tutti i fatti, quasi tutte le forze antiche e del Medio Evo hanno luogo nella Divina Commedia, ma non v’è né la società antica, né quella del Medio Evo. Gli individui esistono isolatamente. Non sono ordinati secondo gli ordini sociali, secondo i loro gradi i loro stemmi i loro titoli le loro ricchezze, ma secondo le loro anime. Francesca da Rimini è collocata accanto a Semiramide vissuta duemila anni e duemila leghe lontano da lei. Il colorito sociale, una societá vivente ed operante, manca. È stata risoluta ne’ suoi elementi; la Divina Commedia è una massa d’individui, che non hanno neppure tutta la loro vita, che non sono rappresentati quando operarono, pensarono, sentirono ma appariscono solo per esser giudicati.

Francesca da Rimini nella cronaca è una giovanetta, che va