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40 primo corso tenuto a torino: lez. vi


potuto indovinare che il cielo di Venere significhi la Rettorica ed i motori di esso cielo significhino Boezio e Tullio? Bene egli ha potuto dire altrove, parlando delle sue canzoni, che la vera sentenza di quelle per alcuno vedere non si può, s’ei non la conta, perché è nascosa sotto figura, di allegoria. Ed in fede vostra, come potrebbe altri cogliere tra due oggetti relazioni affatto estrinseche, arbitrarie e sottili anzi che vere? Aggiungete che l’autore, oltre l’allegorico, ha in serbo il senso morale ed anagogico; e quando si pensa che le moralitá da lui cavate ed i sovrasensi, cioè i significati spirituali ch’egli aggiunge ai letterali, sono parimente arbitrarii ed estrinseci, quale speranza si avrá di trovare un filo in tale labirinto? Eppure egli è in questa nascosa veritá che Dante ripone il midollo della sua poesia, e la bellezza è il senso letterale ed apparente ch’egli lascia al volgo. Nella chiusa d’una sua canzone egli esclama:

                                         Canzone, io credo che saranno radi
Color che tua ragione intendan bene,
Tanto lor parli faticosa e forte:
Onde se per ventura egli addiviene
Che tu dinanzi da persone vadi.
Che non ti paian d’essa bene accorte;
Allor ti priego che ti riconforte,
Dicendo lor, diletta mia novella:
Ponete mente almen com’io son bella.
               

Il che significa, come spiega lo stesso autore: «Canzone, se mai capiti innanzi a persone che non comprendano il tuo senso allegorico, ma solo il litterale, non ti smarrire, ma di’ loro: poiché non vedete la mia bontá, ponete mente almeno la mia bellezza»... «O uomini, che vedere non potete la sentenza di questa canzone, egli soggiunge, non la rifiutate però; ma ponete mente alla sua bellezza, ch’è grande si per costruzione, la quale si pertiene alla Grammatica; si per l’ordine del sermone, che si pertiene alli rettorici; si per lo numero delle sue parti, che si pertiene alla Musica». — Cosi spiega il poeta, sublime ignorante, che disconosce se stesso e pone in qualitá grammaticali