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70 primo corso tenuto a torino: lez. ix


L’idea allora è un Iddio, un genio, un idolo, una donna, l’eterno femminino di Goethe.

Rechiamo in mezzo un esempio: prendiamo la libertá. Credete voi che per quei giovani, i quali si offersero in olocausto alla libertá e alla patria, credete voi che la libertá fosse per quei giovani una idea astratta? No: fu una bellissima donna, di cui s’innamorarono, per cui vissero e per cui seppero morire!

E quando l’anima si è invaghita di un nuovo ideale; quando l’uomo risorgerá alla vita ed il nuovo gli ricorderá l’antico amore, che fará egli se non dare al nuovo amato incorporeo le suscitate sembianze del primo?

Con Beatrice non mori Dante: in quell’etá di selvaggia energia non è possibile Werther o Jacopo Ortis; e qual sia il nuovo ideale che legò Dante alla vita si può inferire dalle sue stesse parole, che mi piace citarvi.

Come per me, egli dice, fu perduto il primo diletto della mia anima della quale fatto è menzione di sopra, io rimasi di tanta tristizia punto, che alcuno conforto non mi valea. Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s’argomentava di sanare, provvide (poiché né il mio, né l’altrui consolare valea) ritornare al modo, che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale captivo e discacciato, consolato s’avea. E udendo ancora, che Tullio scritto avea un altro libro, nel quale, trattando dell’amistá, avea toccate parole della consolazione di Lelio, uomo eccellentissimo, nella morte di Scipione, amico suo, misimi a leggere quello. E avvegnaché duro mi fosse prima entrare nella loro sentenza, finalmente v’entrai tant’entro, quanto l’arte di grammatica ch’io avea e un poco di mio ingegno potea fare; per lo quale ingegno molte cose, quasi come sognando, giá vedea; siccome nella Vita Nuova si può vedere.

E siccome esser suole, che l’uomo va cercando argento, e fuori della intenzione trova oro, lo quale occulta cagione presenta, non forse senza divino imperio, io, che cercava di consolare me, trovai non solamente alle mie lagrime rimedio, ma vocaboli d’autori e di scienze e di libri; li quali considerando, giudicava bene che la Filosofia, che era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna