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l’inferno 83


progredisce la civiltá e si risveglia la forza morale, nasce la vittoria di questa sulla forza brutale, la vittoria di Giove sopra i Titani. Cosi Riccardo III, brutto come corpo e come anima, è nondimeno sublime per la possanza della sua volontá e per l’energia de’ suoi atti, la quale trasfonde nei suoi lineamenti alcun che di energico e di risoluto allorché egli entra nella scena, gridando: — «Un cavallo! Un cavallo! il mio regno per un cavallo!» —

Nella passione il brutto riceve la sua ultima trasfigurazione, essendo essa l’adunarsi di tutte le potenze dell’anima verso d’un punto con tale indeclinabile necessitá che, gli antichi, rappresentando le loro Fedre e le loro Mirre, le supposero sospinte dall’ira di qualche dio. La passione di Saffo divampa sul suo volto e fiammeggia ne’ suoi sguardi, e ruba alla fantasia tutto ciò che ella ha di deforme. Togliete, al contrario, al brutto il suo concetto, fate ch’esso sia forma brutta ed anima volgare, materia morta e vuota, ed avremo il brutto irreducibile a poesia, come la concezione mostruosa, che usci dalla giovane mente di Schiller, quando tolse ad imitare il Riccardo III.