Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/158

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duchessa e moglie di uno Stuart! «Il avait une épée, il la tirait volontiers, en vrai Turinois, on la lui rendait tordue en tirebouchon!» Janin dunque battezza Alfieri e i torinesi per guasconi, ed ha dimenticato che i guasconi sono francesi. «Il tirait volontiers son épée!» Una volta sola! ed udite in che termini ei ne parla: «Io sempre sono stato un pessimo schermidore...» «...egli non mi uccise perché non volle». Questo, per Janin, è linguaggio da guascone. Ma io non vo’ piú annoiar me ed il lettore a tenergli dietro. Posso però affermare che non vi è un fatto, non un fatto solo, che egli non adulteri grossolanamente, pronto alle prove, quando egli voglia, pronto a dirgli: — qui tacete; qui mutilate; qui mentite; qui il fatto è vero, ma guasto dal colore, dal tono, dall’espressione; questa spiegazione è falsa; questa insinuazione è una calunnia. — «Il n’admire, il n’estime que le prince de Theux, parce que c’est un évéque; il aime aussi l’évêque prince de Liège.» Ammirare, stimare, amare! Alfieri dice: «mi lasciai introdurre». Perché era un vescovo! Alfieri dice: «per condiscendenza e stranezza». «Il se moque de la grande Cathérine autant que du grand Frédéric.» «Se moquer» non è esatto. Alfieri non era beffardo, ma altero. Ma dite almeno il perché. Federico aveva trasformato la Prussia in una grande caserma. Caterina aveva assassinato il marito, e fallito alle promesse fatte a’ suoi popoli. «Infâme Métastase qui s’incline ainsi devant sa reine et sa bienfaitrice!» Il fatto è vero, il tono è esagerato. «Il révait une Italie libre au milieu de l’Europe esclave». Falso di pianta. Alfieri ammirava l’Inghilterra e l’Olanda, perché libere; disprezzava i Prussiani e i Russi, perché «armenti», disprezzo i Francesi sottoposti a re plebei, e li odiò, quando oppressero e manomisero l’Italia. «Il se frottait les mains comme s’il avait lu MachiavelPlutarco e Machiavelli non solo fi ha letti, ma postillati: sono stati dopo Dante gli scrittori che ha piú studiati. «Cadavres de tragicomédies enveloppés, c’est un mot d’Alfieri lui méme, dans un haillon français.» Janin fa credere che Alfieri stesso abbia qualificate le sue tragedie di cenci francesi. Egli dice questo delle composizioni informi de’ primi anni. Tragi-commedie! Vittorio