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«alla sua donna» poesia di g. leopardi 237

le ali all’immaginazione. Ma l’universo del Leopardi è un mistero doloroso, ed il suo ideale, la sua donna è fuori de’ termini della scienza nel cielo dei poeti, anch’essa un mistero, a cui non basta l’intelligenza; e dove l’intelligenza è muta, spazia la fantasia. Il Leopardi rassomiglia a’ filosofi primitivi, che contemplano l’enigma della vita con anima di poeta, chiamando spiegazione filosofica quello che è ipotesi poetica: ciò che allora dicesi scienza, è religione e poesia. Il mondo dogmatico dissoluto dallo scetticismo, la vita ritorna un enigma: non ci è piú scienziato e ignorante, il più dotto filosofo ne sa quanto il pastore errante di Arabia; la scienza ridiventa poesia; il mondo ricade in balia dell’immaginazione maravigliata, curiosa. Il Leopardi innanzi al mistero impenetrabile alla sua ragione si abbandona a tutte le ipotesi, a tutti i sogni della fantasia, e cerca la sua donna nell’etá dell’oro, o nell’etá avvenire, e tra le idee di Platone e ne’ mondi celesti. Questa sola differenza è fra il contemplatore moderno e gli antichi: che quelli immaginavano un mondo invisibile per ispiegare il visibile e se ne appagava la loro ragione ancora fanciulla; costui erra negli spazi infiniti della fantasia senza trovar mai riposo, senza risolvere l’enigma; egli sogna e sa che sogna; questa coscienza è l’avoltoio che lo rode: gli antichi trasformavano i loro sogni in religione e vi si acquietavano; egli rimane scettico ed alza il grido straziante:

                                                        .  .  .  .  .  Arcano è tutto
Fuorché il nostro dolor.
                              


La sua donna, il suo ideale rimane un mistero: l’ha veduta. l’ha lamentata; ora si sforza di comprenderla, e non gli vien fatto. Tutte le facoltá della sua anima restano inappagate, la fantasia che non sa piú serbare l’«alta specie»; il cuore che non sa piú espandersi al di fuori; la mente che non può addentrarsi in quel mistero: onde nasce quel senso profondo di tristezza che forma il principale attrattivo della poesia leopardiana, il desiderio ripullulante sempre e non placato mai.

Il qual sentimento è inacerbito dalla rimembranza. Le spe-