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paura opera in quelli diversamente e produce diversi effetti: ciascuno la sente a suo modo, secondo la sua natura: vi è differenza quantitativa e qualitativa. Sostituite, dunque, al sentimento il carattere, e si vedrá l’errore in che è caduto il Girardin.

Ma di errore nasce errore. Se voi mi annullate l’individualitá, se vi ponete innanzi dei tipi fissi, ritorna in essere la critica de’ modelli e de’ paralleli. Il tipo dell’amor paterno si trova nell’Orario di Corneille: Orazio diviene dunque il «modello», da cui non si possono discostare tutti quelli che pongono in iscena un padre, e se volete, per esempio, dar giudizio del Triboulet di Victor Hugo, fate un raffronto, un «parallelo» tra Orazio e Triboulet. Cosi fa Girardin; ed io insisto, perché la critica presso di noi è generalmente ancora in questo stato. Fu giá tempo, che non si poteva parlare della Gerusalemme senza correre col pensiero all’Iliade. Con questa critica il Gravina ci dimostra che l’Italia liberata del Trissino sia un poema perfetto, perché affatto conforme al modello, all’Iliade.

Che si fa oggi nelle scuole? Parlo delle scuole, dove si è uscito un po’ dalle parole e dalle frasi, e vi si mostra qualche tendenza ad una critica piú alta. Eccoti il professore in cattedra. Tu gli parli di un povero operaio gittatosi indarno nel Po a scampo di un suo compagno pericolante: ed egli ti risponde: — Eurialo e Niso; — tu gli dipingi la madre che piange sul figliuolo morto; ed egli:— Merope — ; il suo cervello è un’officina di tipi e di modelli per tutte sorti di situazioni. Le lezioni del Girardin sono per questa gente un sussidio prezioso, un repertorio, un rimario di tipi e di modelli. Ci trovate il dolore tipo, l’amore tipo, il padre tipo, la madre tipo, il figlio tipo, ecc., ciascun tipo col suo modello corrispondente; quasi una spiegazione anatomica con le figure di rincontro; è arte e critica ridotta a meccanismo. Voi dovete considerarmi le cose, come le sono in sé, nella loro individualitá, e non ne’ loro rapporti piú o meno lontani ed estrinseci. Questa critica a rapporti e a paralleli fa effetto, come le antitesi ed i concetti; ti colpisce, ti sorprende, e, se vuoi, ti diletta anche; ma non tardi molto a scoprirvi di sotto il vacuo e il falso.