Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/292

Da Wikisource.
286 saggi critici

come le si svolgono naturalmente: vedi un succedersi, un avvicendarsi, un incrociarsi, un mescolarsi di casi, che dipingono a capello la vita tumultuosa della rivoluzione. Vaglia ad esempio la descrizione dei moti di Milano e di Venezia, echeggianti con tanta varietá di accidenti e con tanta unitá di volere nei piú piccoli paesi di Lombardia.

L’interesse principale de’ fatti è ne’ caratteri e negli affetti. Moltissimi personaggi il Montanelli conosceva per fama e per udita; quindi noi li vediamo ritratti con mano poco ferma; talora sono puri nomi, il piú spesso sono accompagnati da qualche epiteto generale, che non ti lascia in mente una immagine ben fissa. Ma quando ha notizia esatta delle persone, hai un ritrattista di una sagacia poco comune. Non so se i suoi ritratti sono sempre simili al vero; ma li trovo sempre freschi e ben coloriti. Ecco il ritratto ch’egli fa dello «Stenterello», la maschera popolare di Firenze:

È un servitore, che non ama, né rispetta il padrone, e lo liscia, lo loda, lo diverte nel tempo che lo canzona dietro le spalle, e gli fa bistinchi e lo imbroglia. Astuto e simulatore d’imbecillitá, si rende conto della propria abbiezione; è vile, e non si vergogna di proclamare in frizzi spiritosi la sua viltá; è povero, e ne ride, e canta la sua miseria; fa le viste di non capire quello che non gli torna; è amico di tutti e di nessuno; un buon boccone, una dormitina e l’epigramma sono la felicitá suprema di questo artista repubblicano abbrutito.

Aggiungerò che il Montanelli mi par piú febee nel ritrarre caratteri, ove entri alcuna vena di comico o di plebeo, che i personaggi affatto serii. Vedrete il ritratto di Alessandro Poerio:

Ispirato e corretto..., di greco ingegno e d’italica sodezza, tipo di bella ed affinata natura napoletana, amante, entusiastica, arguta, cavalleresca, dove tirannide non la sciupi; nelle arcane armonie dell’anima malinconica Alessandro Poerio la crociata italica presentiva, e del fuoco consumatore che lo fará lieto combattente, e per quella in Venezia santissimo morto, accendeva un accenditore suo carme, il Risorgimento, marsigliese italiana.