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70 | saggi critici |
tata la penna in pugnale, quando il patibolo era cosí spesso rizzato in Italia, aggiungere i suoi colpi codardi alla mannaia del carnefice. E tutto ciò fatto scioccamente, poiché egli non era nato a questo. Nel secolo, sarebbe riuscito un uomo dabbene; gesuita, è riuscito direi che cosa, se la parola non mi paresse un po’ dura.
[Nel «Cimento», Torino, vol. V, pp. 302-323, febbraio i855.]