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«satana e le grazie» di g. prati 73

rispondendo provochiamo risposte, sicché a poco a poco si giunge davvero alla malignitá ed alla perfidia. Se quelli che si chiamano nemici potessero vedersi e conversare alquanto insieme, s’intenderebbero di leggeri: l’uomo esaminato da presso non è cosí cattivo come pare e come talora egli stesso si crede. Giovanni Prati, a sentirlo, disprezza i suoi nemici, non se ne cura, non guarda si basso; ma quel continuo dirlo ti mostra che egli è colpito nel cuore, e coloro gli turbano la serenitá della vita. Pure, in quei suoi dispetti niente è di serio e di profondo; le sue ire non giungono fino all’odio: sono un calore d’immaginazione che s’evapora con la frase. Ed io son certo che, guardando piú riposatamente la cosa, e meglio sollecito della sua dignitá, egli vorrá purgare una seconda edizione di questo prologo e di questa licenza.

Cominciamo noi a dare il buon esempio; dimentichiamo prologo e licenza, e tiriamo dritto alla poesia. Ella è come un palagio a tre ordini: in fondo vi è una novella, che si trasforma in leggenda, e poi la leggenda si trasforma anch’ella in qualche cosa che simula l’epopea.

Tre giusti: un prete, un magistrato, un guerriero, sono da lusinghe femminili tratti al delitto, e pentiti e confessi sono impiccati in terra e glorificati in cielo. È una novella, come la Pia e l’Ildegonda, una novella cristianissima quanto al concetto, e ricca di situazioni patetiche.

Gli antichi attribuivano all’opera di potenze soprannaturali quello che noi spieghiamo con le umane passioni. Nel medio evo l’eroe de’ racconti era il diavolo tentatore, che, con false apparizioni, turbava gli eremiti ed i santi dalle loro pie contemplazioni. Il Prati ha congiunto insieme il paganesimo e il medio evo. Il suo Satana è un gran personaggio, che non degna di scendere egli medesimo all’uffizio di tentatore, ed elegge a questo le Grazie. La novella si trasforma in leggenda.

Ma, al di sopra di questa lotta tra l’uomo e le potenze soprannaturali, vi è un’altra lotta tra esse potenze soprannaturali, tra le Grazie e Satana. Le Grazie sono vinte da Satana, e Satana è vinto da Dio. Il racconto diviene una storia teologica del ge-