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dopo tante millanterie batte in ritirata. CaSa è il mondo, onde viene, dove va, ce lo diranno i preti. Il giorno che i filosofi sottoscriveranno quest’atto di abdicazione, vorrá esser una gran festa a Roma. Bene sta. Lasciamo che il padre Curci ci spieghi il catechismo, e noi occupiamoci di fisica, di chimica, d’astronomia: ché non si corre pericolo. Schopenhauer comincia a piacermi.

D. Poiché debbo fare l’articolo, e dobbiamo pur chiacchierare di qualche cosa, ti voglio esporre il sistema di Schopenhauer.

A. Caro mio, tu mi tenti. Infine è una filosofia. E ti vo’ fare un’osservazione. Tutti questi filosofi moderni s’accapigliano, si fanno il viso dell’arme, ma in sostanza s’accordano in certe massime che odorano di patibolo. Robespierre, o chi altro, scoperse il segreto con la sua dea Ragione. Hanno fatto della Ragione una specie di governatore: la Ragione governa il mondo. Questa è la mala radice da cui è germogliata la teorica del progresso, il mondo divinizzato, il trionfo dell’idea, il tutto per lo meglio del dottor Pangloss, l’inviolabilitá e la dignitá umana, la libertá e simili spaventi. E dire ch’io ho creduto a tutto questo, e sono stato lí li per metterci la pelle. Dimenticavo la teorica del sacrificio e come qualmente l’individuo deve lasciarsi ammazzare a maggior gloria e prosperitá della specie. Spremi, spremi, e dimmi se non è questo il succo di tutte le filosofie moderne. Chi te lo dice sfacciatamente; chi ti adduce de’ temperamenti; chi vien fuori con l’ente possibile; chi con l’ente creato, chi con l’ente logico, chi con l’intuizione, chi con la dimostrazione, chi col processo dialettico; l’uno è ontologo e l’altro è psicologo; questi è realista, quegli è idealista; signori filosofi, guardatevi pure in cagnesco, ma non mi ci cogliete: siete tutti d’una pasta.

D. E non vedi che questo è appunto il maggior titolo di lode che dar si possa al nostro secolo, questa unanimitá di dottrina sotto la corteccia di tante differenze, professata da filosofi, rappresentata dall’arte, infiltratasi nella scienza, entrata nella storia, attestata dal martirio, sicché è divenuta in certo modo la religione, la fede, il carattere, e, direi, l’anima del