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schopenhauer e leopardi 119

nostro tempo? I posteri non potranno ricusare ammirazione ad un secolo che ha professata una filosofia cosí nobile, che l’ha vivificata con la fede, e l’ha suggellata col sangue. È difficile trovare due generazioni di uomini cosí eroiche, operose e credenti, come quelle dell’Ottantanove e del Trenta.

A. Veggo che i fumi del Quarantotto non ti sono sgombri dal capo. Avresti avuto bisogno di un par di forbici.

D. Anzi. Debbo questo servigio al tenente duca di San Vito, uno de’ piú istrutti e cortesi tenenti e duchi del regno1.

A. Non credo che i tenenti ed i duchi sieno tenuti ad esser cortesi ed istrutti. Veggo che sei d’una guarigione disperata. E si che avresti dovuto col tuo esempio capire che quello che governa il mondo non è la ragione, ma il duca di San Vito. Bella governatrice ch’è la ragione, o, come si dice, l’idea! La quale fa la sua apparizione come una cometa, ed alle prime busse se la batte, lasciando tra guai i suoi fedelissimi sudditi. Dicono che le busse sono un accidente; quello che non sanno spiegare con l’idea lo chiamano l’accidente, e l’accidente non ha ragion di essere, gli è come non avvenuto. Consoliamoci dunque; gl’impiccamenti, gl’imprigionamenti, le mazzate e le forbiciate non hanno esistito, o, per dir meglio, sono esistite, ma non dovevano esistere. Accidenti a questi filosofi! I posteri, poiché mi parli di posteri, dovranno fare le grandi risa, quando penseranno che per una buona metá di secolo si è creduto ali identitá del pensiero e dell’essere, onde sono germinate tutte queste belle dottrine. Come se tutte le corbellerie che mi vanno pel capo, perché le penso, debbono esistere, e come se tutte le cose che succedono, se non le penso, non esistono, non hanno diritto di esistere, e sono l’accidente. Ma non si è detta mai una simile assurditá. Le idee voi potete come pallottole balzarle qua e lá a vostra guisa, perché non hanno cannoni per difendersi e si contengono le une e le altre, si che basta cavarne fuori una perché tutte seguano a modo di processione. I sistemi filo-



  1. Custode del carcere dove fu rinchiuso l’autore.