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2i2 saggi critici

punto di vista del poeta mondo dell’amore, della libertá, della fede, mondo pieno di valore e di poesia per le nature sane, semplici, schiette.

Il poeta è l’antagonista d’Armando.

Armando vaneggia su di una conchiglia; il poeta descrive le magnificenze della natura, e narra i miracoli della storia. È lo stesso mondo veduto da due lati. Le impressioni del poeta danno rilievo a’ vaneggiamenti d’Armando, e mettono in risalto la malattia.

Ma Prati non ha veduto che se volea uccidere quel vecchio mondo di spettri e spiriti erranti, non potea riuscirvi con ragionamenti, descrizioni e movimenti patetici, ma con la rappresentazione di una vita ricca e sana, sede dell’amore e della libertá.

I suoi ragionamenti, considerazioni, meditazioni sulla vita hanno la stessa forma dei discorsi di Armando, hanno una forma malata. Una vita del puro pensiero, in che è la malattia di Armando, non può esser distrutta da pensieri opposti, sarebbe lotta d’idee, non sarebbe poesia; ma dee esser distrutta dalla rappresentazione di una vita tutta azione e sentimento, realtá sana e robusta.

II ragionare, il meditare, il fantasticare, in luogo di operare e sentire, è questa la malattia; se il poeta che si crede sano, fantastica, e ragiona e medita, il poeta è malato anche lui senz’avvedersene.

Il medico d’Armando non poteva esser lui, e forse non è nato ancora. Armando potrebbe qui rispondere al suo medico: — «Cura te ipsum» — .

Ragionamenti l’uno, ragionamenti l’altro, tutto ciò protratto per si lungo tempo diviene un’esposizione prolissa, stancante e rettorica.

Quel mondo della malattia che nel concetto dovea essei distrutto, è esso che in questa forma uccide quanto vi è di sano: l’amore, la libertá, la fede, l’azione e il sentimento.

E perché questo? Perché il Prati è nato e cresciuto in questo mondo splendido di Goethe e di Schiller, di Byron e di Leo-