Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/249

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francesca da rimini 243

abbia mutato o alterato della tradizione storica. Ciò che importa è questo: che la Francesca, come Dante l’ha concepita, è viva e vera assai piú che non ce la possa dare la storia. Sí, certo. Giulietta ed Ofelia e Desdemona e Clara e Tecla e Margherita ed Ermengarda e Silvia hanno una vita piú salda e reale che non tutte le donne storiche: perché l’ariditá della cronaca e la gravitá della storia toglie a queste tutta la vita intima, ed elle stanno come in lontananza da noi, e le vediamo in piazza e non le conosciamo in casa, e sappiamo le loro azioni ed ignoriamo il loro cuore. Laddove con le altre ci sentiamo a fidanza e quasi familiari, ed elle ci si porgono amabili, e con perfetto abbandono ci rivelano tante riposte gioie, tanti arcani dolori. A questa serie di fanciulle immortali appartiene Francesca; anzi è essa la primogenita, la prima donna viva e vera apparsa sull’orizzonte poetico de’ tempi moderni.

Francesca non è nata se non dopo una lunga elaborazione nelle liriche de’ Trovatori e nella stessa lirica dantesca. Ivi l’uomo riempie di sé la scena; è lui che opera e parla e fantastica; la donna ci sta in lontananza, nominata e non rappresentata, come Selvaggia e Mandetta; ci sta come il riflesso dell’uomo, la sua cosa, la sua fattura, l’essere uscito dalla sua costa, senza personalitá propria e distinta: concetto che il Leopardi ha rappresentato con tanta altezza nell’Aspasia. Talora è un semplice concetto, sul quale il poeta disserta o ragiona come fa spesso il Cavalcanti, e Dante stesso. Poi diviene un tipo nel quale il poeta raccoglie tutte le perfezioni morali, intellettuali e corporali, costruzione artificiale e fredda, assolutamente inestetica. In questo genere la creatura poetica piú originale e compiuta è Beatrice, bellezza, virtù, e sapienza, un individuo scorporato e sottilizzato, non piú individuo, ma tipo e genere; non femmina, ma il femminile, l’eterno femminile di Goethe. Concezione ammirabile; ma non è ancora la donna, non è ancora persona schietta. La potente virtú creativa di Dante non è bastata a fondere insieme tanta varietá di elementi che si trovano in lei congregati, sí che spesso la ti pare una personificazione e un simbolo, anzi che persona viva. Se in queste