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le «contemplazioni» di victor hugo 37

bisogno della novitá, dello straordinario, anche a pericolo di cadere nell’esagerato, nell’assurdo. Il vecchio mondo poetico gli si sfascia innanzi: pensieri, sentimenti, immagini, stile e lingua: il suo spirito dissolve tutto.

Che cosa lo costringe dunque a dipartirsi dalla via ordinaria? Cattivo gusto? Amore del falso o dello strano? Ciò affermano i pedanti.

Victor Hugo rigettò tutte le forme ordinarie, perché non significavano piú che sé stesse. Una forma cessa di essere cosa viva, quando gl’intendenti vi veggono una pura forma, fatta vacua del suo contenuto; e gl’ignoranti la scambiano con esso il contenuto; la plebe romana credeva sotto Augusto di essere ancora in repubblica!

Victor Hugo ha sprigionato il contenuto da tutte le forme comuni e vecchie e lo ha fatto valere per sé stesso. Nessuno ha piú potentemente cooperato al lavoro dissolvente de’ nostri tempi; nessuno ha con piú conscia audacia spazzato il mondo poetico di tutto questo inutile ingombro. Camminiamo con lui nel mondo dello spirito, ci avvezziamo a vedere nella forma un altro, che se ne può staccare, e, se la forma ha per noi perduto il suo valore, non rimaniamo nel vuoto, non diciamo tutto è finito; ci affrettiamo a cavare di lá quell’altro, ed abbiamo ancora a chi inginocchiarci, chi amare. Il Manzoni ha fatto qualche cosa di miracoloso; ha accolto sotto la sua protezione le forme incalzate dallo scherno e dalla ironia, e, risoffiandovi dentro l’antico spirito, le ha riverginate: bene egli ci mostra la cocolla e la lunga barba del cappuccino, ma vi fa battere al di dentro il cuore del padre Cristoforo. Ambedue per diversa via riescono allo stesso. Manzoni vi dice: — Non guardate alla cocolla, non ridete, vi prego; guardate che cosa vi sta al di sotto — . Victor Hugo vi dice: — Poiché la cocolla vi spiace, lasciamola stare; non è necessaria la cocolla al padre Cristoforo, io ve lo mostrerò sotto tutti gli abiti e sotto tutte le forme — .

Il contenuto può vivere sotto tutte le forme; le forme sono indifferenti: ecco la base del mondo poetico di Victor Hugo. Ed ha cominciato dal ritirare il contenuto da tutte le forme