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forze e attivitá del pensiero, che corregge le illusioni, elimina le contraddizioni, alza la scienza a’ piú alti concetti e per induzione alle piú alte leggi, e le differenze e le opposizioni che pullulano ne’ primi passi del sapere, diminuisce a poco a poco nelle piú alte regioni. Al realismo non è bisogno che le differenze scompaiano del tutto, e che il dualismo tra corpo e spirito, essere e sapere, si risolva in una unitá superiore nel monismo. Non dice giá che sia impossibile, ma non ne ha necessitá, come Plotino, Spinoza e i filosofi dell’identitá; raggiunta anche, bisogna pur di nuovo calare alle differenze, per giungere col loro mezzo alla analisi e alla ricchezza dell’esistenza. E come al realismo non è bisogno alcun presupposto, né alcuna unitá superiore, cosí non gli è bisogno alcuno schema per la partizione della materia; non distribuisce le cose a due o a tre, ma segue le differenze come le dá l’oggetto, e usa quei concetti che conducono alla conoscenza delle leggi.

Perciò il realismo non ha sistema assoluto. L’ordine in cui apparisce un contenuto, è un concetto di relazione, al quale nell’oggetto non è nulla che corrisponda, e serve solo a facilitare la conoscenza. Nell’esistenza tutte le differenze, tutti i concetti alti e bassi e tutte le forze operatrici sussistono tutte insieme e l’una nell’altra. Un sistema è utile per apprendere e per insegnare, e secondo questo scopo si può usare questo o quel sistema. Si può cominciare dall’alto e sinteticamente scendere a’ particolari, e si può cominciare dal basso e salire analiticamente al piú generale. Si può cominciare in fisiologia dal sangue o da’ nervi e in giurisprudenza da’ dritti reali e personali o dal dritto dello Stato. In ciascuno di questi sistemi ci sono opere eccellenti, ciascuno ha i suoi vantaggi. Questo mostra che il sistema non nasce dalle cose, e che non c’è uno sviluppo genetico, su cui sia fondata la veritá e la necessitá del contenuto, come vuole l’idealismo. Costruzioni simili possono lusingare la vanitá, mostrando dalla cattedra acquistato con metodo dialettico quello che si è acquistato con l’esperienza. In questo metodo non ci è la necessitá, ci è piuttosto l’arbitrio. Il realismo è vólto interamente a sviluppare tutta la ricchezza che è nell’esistenza, e