Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/223

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la nerina di giacomo leopardi 2i7


e ricca, descritta e rappresentata nella varietá delle sue gradazioni, è il fantasma della vita, leve, aereo, rapido, labile, fuggitivo come gli occhi di Silvia, è il muto e lo sparente, con la morte scritta in fronte. Le forme sono vaghe, indefinite, e i sentimenti sono musicali, simili a suoni, che inspirano tante emozioni, e non esprimono alcuna: «lieta e pensosa», «vago avvenire», «lingua mortai non dice Quel ch’io sentiva in seno», «che pensieri soavi. Che speranze, che cori!». E appunto questo aereo e questo indefinito ti dá il sentimento di una vita in fuga e in lacrime, non piú vita, ma l’ombra della vita.

La forma nel suo indefinito è chiara, e nelle sue impressioni è semplice, niente di nebuloso e di sentimentale, come ne’ romantici allora in moda. Quel giovane affacciato lí sul verone che ha interrotto gli studii, e tende l’orecchio al canto di Silvia, e mira il sole in tramonto che indora le vie e gli orti, è una immagine fuggente, ma perfettamente illuminata. Il poeta non la intuisce in uno stato di oblio, non si trasferisce in quella, non vi si trattiene, non vi si espande. È un’apparizione labile come un malinconico: — Io fui — , e presto sottentra il presente, anzi il presente è inchiuso nella stessa apparizione. La forma è senza espansione, quasi uno schizzo lampeggiato lí per li alla mente e gittato sulla carta, ma è precisa, e ti si fissa nello spirito e diviene la tua compagna nei momenti poetici della vita. Silvia non è piú la classica Beatrice, e neppure è la romantica vaporosa, a forme fantastiche, a impressioni tragiche. È la vita nel suo primo apparire giovanile, gioioso e pieno di sogni, è Silvia, la tessitrice, una giovinetta che non ha niente di angelico, ed è come la natura l’ha fatta con tutti gl’istinti di quella etá. Nei suoi sogni ci è la lode dalle nere chiome e degli sguardi innamorati e il ragionar d’amore con le compagne, ne’ suoi colloquii col giovanetto della sua etá salta fuori il mondo dorato della gioiosa immaginazione:

                               I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi.
Onde cotanto ragionammo insieme.