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dazioni, che tu all’ultimo dici: — Non poteva essere altrimenti — .

L’ultima parola di questa corruzione è la follia e l’idiotismo. Vedi la Conquête de Plassans. Una Rougon, consunta di amore pretino, impazzisce, e muore alla vista di una sottana presso al suo capezzale! Era Sergio, il figlio prete, e le parve l’altio: «Elle expira, en apercevant, dans la clarté rouge, la scrutane de Serge».

IV

Il processo ereditario.


Sembra a prima giunta che rappresentare e vituperare la corruttela napoleonica sia lo scopo di questi romanzi, perché quella corruttela dal Due dicembre a Sédan è l’ambiente in cui vive la famiglia Rougon. E come questa famiglia ha la sua storia parte a Parigi, parte a Plassans, quella corruttela vi è dipinta nell’alto e nel basso, in cittá e provincia. Come avviene in simili casi, quella storia individuale non sarebbe che un mezzo ingegnoso e molto in uso di raggiungere un fine più generale. L’individuo ci sta per l’ambiente, serve a farci comprendere quel suo ambiente politico e sociale profondamente corrotto.

E pare che quando Zola pose mano al suo lavoro, questo appunto avesse in animo. Si sente sotto alla sua penna l’odio repubblicano e patriottico verso il vinto di Sédan, un sentimento di repulsione quasi personale, che gli fa caricare le tinte e mancare l’effetto. L’imperatore vi è guardato sotto un aspetto che può esser vero, ma è certamente parziale, e nessuno lo riconoscerá in quel ritratto.

Se non che, appena messo in via, il sentimento artistico piglia la mano, e l’interesse si concentra principalmente nella storia individuale. Questa ha certamente un significato politico