Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/253

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studio sopra emilio zola 247


quel fiuto del vento, ch’era qualitá di famiglia. Aristide piglia dal padre la cupidigia e l’affarismo, e dalla madre la vanitá del lusso, si gitta nelle speculazioni piú arrischiate, diviene un milionario col piede sempre nella bancarotta, tira ne’ suoi vizii e ne’ suoi disordini figlio e moglie, che sfogano ozii e libidini nello stesso letto, e spoglia la moglie, come il padre aveva spogliato la madre. Marta era tutto sua nonna, corpo e anima, prese da lei le crisi nervose, le scissure dell’anima, e mori pazza come lei. Il solo Pascal non ha nulla di ereditario per una eccentricitá della natura, e riesce un distinto e modesto scienziato. Passò la vita a meditare appunto questo principio dell’ereditá, e mentre la nonna in un’ultima crisi nervosa vien folle, e Rougon dá i danari ad Antonio perché andasse via, e Antonio conta quelle colonne di marenghi, Pascal presente guarda impassibile madre e figli, e li avvicina, li paragona, pensa al principio dell’ereditá. In questo Pascal Zola ha voluto adombrare sé stesso.

Questa è la storia del ramo legittimo. Veniamo a’ bastardi, Antonio e Orsola, figli di contrabbandiere.

Orsola, maritata a un Muret, cappellaio, muore consunta, mutatasi in tisi la neurosi materna. Il marito di dolore s’impicca. Lascia due figli, Francesco e Silverio. Francesco diviene un commesso in casa Rougon, ed è, come la cugina Marta, tutto sua nonna. Cugino e cugina si sposano, e finiscono tutt’e due pazzi come la nonna, una fine ereditaria determinata da un prete che fa della quieta e buona Marta prima una pinzochera, e poi un’amante. Silverio vive in casa la nonna, solo con sola, una vita concentrata, malinconica, tutto nonna e libri, cosí a caso e senza guida. Empie la mente di vaghi ideali, s’unisce agl’insorti contro il colpo di Stato, lui e la Mictte, la portabandiera, la fanciulla amata; una palla uccide lei sul campo, e lui prigioniero è fucilato lá, in quel cimitero che fu testimonio de’ loro primi colloqui amorosi. La esaltazione nervosa della nonna era in lui, e il sangue dell’avventuriere, del contrabbandiere. Madre tisica, fratello pazzo, lui un esaltato, un entusiasta, un predestinato martire del gendarme.