Vai al contenuto

Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/259

Da Wikisource.

studio sopra emilio zola 253


gati, come il Manzoni, uno spirito critico creatore. Questi sono giá realisti, perché le loro analisi psichiche e storiche tendono appunto a togliere l’uomo dal suo astratto isolamento, dalla sua idealitá, e farlo cosa viva, collocarlo nella realtá della sua natura psichica e del suo ambiente storico. Sono realisti; ma persiste in loro un certo ideale di convenzione in cui ponevano l’arte; sicché cercano posizioni psichiche straordinarie e maravigliose, azioni e intrecci solleticanti, e abbelliscono la realtá e caricano il colorito; la passione patriottica o liberale o democratica ingrandisce le lenti. Un bel difetto questo, che la nuova generazione estranea alle nostre generose follie non suol perdonare. E vennero i realisti, piú realisti della realtá. A costoro, che patria? e che umanitá? e che libertá? sono fisime, un mondo fatto senza di loro e chiuso a loro; l’arte non ci ha nulla a vedere. Madama Bovary è piú interessante che Ghita, soprattutto piú vera. E perché quelli stavano un po’ nelle nuvole, questi cercarono l’arte nella melma, e bassi fondi sociali vennero su e divennero motivi artistici. Questo periodo di riabilitazioni archeologiche e di sozzure inverniciate e di pittura da salons, da case da giuoco e da trivio, fu reazione a quell’ideale di convenzione, perciò poco durevole. Segna un’epoca frivola di piaceri e di affari, scomparso momentaneamente dall’orizzonte ogni ideale. Realismo non parve a quest’arte un titolo abbastanza espressivo; si chiamò il «verismo», e non ci è niente di meno vero in questa vita brutta, volgare, mutilata ed esagerata.

L’artista di questa scuola è Zola. È lui, che, pur combattendo ogni tendenza convenzionale dell’arte, e atteggiandosi a novatore, ripiglia le tradizioni, e non distrugge, ma compie il romanzo psicologico e storico assorbendolo e realizzandolo ancora piú nel suo romanzo fisiologico. Quel preteso verismo era una depravazione, come sogliono essere tutte le reazioni. Il realismo di Zola è una continuazione, un ulteriore sviluppo del passato, perciò un passo innanzi, un progresso. Egli è riuscito a riempire una lacuna nello studio critico dell’uomo, aggiungendo all’elemento psichico e storico anche i fattori naturali,