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264 | saggi critici |
moir e del Ventre de Paris? Neppure l’ultimo libro di Victor Hugo.
Pure, tutte le qualitá notate non bastano a spiegarci un successo tanto straordinario. Le ricche descrizioni, le delicate analisi, lo stile esatto ed audace possono fare al piú un libro di scienza o di critica, piacevole a leggere, non un’opera d’arte.
Lasciamo i fiori e le frasche, e torniamo alle nuditá di Dante. Sta bene. Ma dietro a quella nuditá c’è Dante, il piú ideale de’ poeti.
Lasciamo la rettorica e facciamo del realismo. Benissimo. Ma come l’ideale senza un vivo sentimento del reale è vuoto e astratto, cosí il tuo realismo rimarrá stupido e insipido, se tu non hai un vivo sentimento dell’ideale.
E qui è l’originalitá di Zola. Egli è realista come uno scienziato, e idealista come un poeta. Il suo occhio clinico, a malgrado di lui, manda scintille; il reale si ripercote nella sua anima, e lá, senza ch’egli lo sappia, è presente l’ideale.
Per ottenere questa ripercussione bisogna esser poeta, vale a dire si richiedono alcune facoltá ideali.
Ora Zola, lo scienziato e il clinico, ebbe da natura potenti facoltá ideali.
IX
Le facoltá ideali di Zola.
La mente è un prodotto di predisposizioni ereditarie e di condizioni fisiologiche, che si vanno organizzando col mezzo de’ sensi, e ricevono una impronta definitiva dall’ambiente morale e dall’educazione.
Questa è la teoria di Zola, riflesso della scienza contemporanea. E i suoi romanzi hanno per fine di rappresentare questo processo della natura.