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studio sopra emilio zola | 273 |
Nella Curée il centro di tutto il movimento è casa Saccard, un grosso affarista, che da un lato si lega coi ministeri e con la reggia, e dall’altro scende sino a’ piú bassi strati, dove trovi mezzani e prostitute. I suoi commensali esprimono appunto questa mescolanza, un puzzo di meretricio e furbesco nel lusso e nel fasto. L’alta societá imperiale vi è colta dal vero in quella doppia sua faccia del vizio e dell’affarismo.
Qui è rappresentata la societá in quella parte equivoca che tiene della bassa borghesia e dell’operaio, centro una bottega di pizzicagnolo, e teatro i mercati di Parigi.
Si può dire una parte ancora inesplorata e che Zola percorre tutta con una esattezza e pienezza di esposizione che fa stupore. La scena si spiega innanzi a poco a poco. Vedi lunghe fila sonnolente di bestie da soma che portano le provviste al mercato, e in capo madama Francois, una contadina tarchiata, che raccatta per via e situa tra le sue carote un morto di fame, Florent. Giungi a Parigi. Hai la prima Tasta del mercato, la lotta tra venditori di contado e rivenditori di cittá. Il digiuno Florent, lasciato solo con una carota cruda nello stomaco, si accompagna con Claudio, un pittore mancato, e girano e girano, e nuovi aspetti del mercato ti si parano avanti. Finalmente ritrova il fratello, un pizzicagnolo, e nutrito e curato, è nominato ispettore de’ mercati. Dietro le peste di Florent, noi conosciamo non solo i luoghi, ma gli abitanti che provvedono al ventre di Parigi.
Chi nasce e vive nel mercato ne prende l’aria. Ci è una intima connessione fra il luogo e l’uomo. Quella infinita abbondanza di carni e di pesci, quelli odori nutrienti e succulenti si riflettono nelle pance e nelle gole: è il mondo de’ grassi, la materia in escrescenza, rimasta bruta. L’ambiente materiale si trasforma in ambiente morale. Cervelli vuoti, istinti animaleschi, costumi grossolani, linguaggio simile, il plebeo.
Le due belle del mercato sono Lisa, la pizzicagnola, e Normanna, la pesciaiola, e hanno le botteghe dirimpetto, e si guardano con occhio di rivali. La rivalitá scoppia, e Florent, cognato di Lisa, ne fa le spese, pallottato fra l’una e l’altra.