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zola e l’«assommoir» 285


solo in loro, era nel pubblico che applaudiva. Quando complici sono tutti, scrittori e pubblico, quella è corruzione, quella è decadenza. (applausi)

Dunque, lasciamo stare le impressioni contemporanee. Usi a guardare larghi orizzonti, guardiamo Zola nella storia del mondo. Perché Zola non è giá qual cosa nuova che sbuchi li di terra; anche Zola è figlio del secolo XIX; e se egli si diverte a mostrarci come nasce Gervasia, vediamo un po’ com’è nato Zola. (ilaritá)

Siamo in tempi di transizione, diciamo tutti: l’arte è in uno stato di crisi. I piú grandi filosofi e poeti del secolo hanno sentito questo sgomento dell’anima innanzi alla demolizione di tutti i sentimenti umani, di tutti gli ideali. — «Die Ideale sind zerronnen», gli ideali sono liquefatti. — grida Schiller; e di questa morte degli ideali sentite l’eco profonda in Byron, in Musset, in Lamartine, e nel piú grande di tutti, in Leopardi, che non ha distrazioni, si seppellisce nel suo dolore, complice e vittima, complice per lá sua intelligenza e vittima per il suo cuore. (lunghi applausi) Non hanno essi lamentata la morte dell’arte? E perché anche loro sono arte, non si è detto che ultima forma poetica è il sentimento della morte dell’arte? Distrutta la forma e venuto meno ogni ideale, che altro rimaneva all’arte, dicevano, se non un sentimento vago, indistinto, la forma del sentimento? L’arte muore in un accento lirico, in un sospiro musicale. Lirica, musica, sono le ultime forme dell’arte. (bene) Questa era la conclusione.

Io non dirò che queste previsioni siano ombre di cervelli malati o fenomeni passeggieri. Quando Leopardi dice: — L’arte è morta; — quando Hegel col suo pensiero onnipotente imponeva questa tesi alla nostra generazione; qualcosa deve essere morto davvero. L’arte non muore; ciò che moriva era una vecchia forma, che essi dicevano arte.

Questa è una faccia del secolo. E ci è l’altra faccia. Mentre questi, ch’io non chiamerò con frase insolente, a modo Zola, beccamorti dell’arte, mentre questi Catoni del passato s’abbracciavano ad un’arte che spariva, ci erano altri, spiriti tran-