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286 saggi critici


quilli e sereni, che facevano arte e seguivano gl’impulsi del secolo. Il tema è lungo. Non posso indicarvi questo moto in tutta l’Europa: basterá un accenno. Ecco li Goldoni che proclama base dell’arte essere la vita reale, e fa la nuova commedia e seppellisce le fiabe e il fantastico. Ecco Manzoni che dice: — Non è piú tempo di abbandonarsi alla sola immaginazione; cerchiamo una vita nuova nella natura e nella storia; — e fa i Promessi sposi. Ecco Victor Hugo, che volge le spalle alle forme classiche e accarezza forme plebee e scende in tutte le contraddizioni e le mescolanze della vita reale. Sono apostoli di vita nuova, che pure portano ancora nel seno i vestigi della vita antica. Perché, chi piú potente creatore di tipi fantastici che Victor Hugo? Cosa sono i suoi Quasimodo, i suoi Gavroche, se non costruzioni ideali? Cosa sono i Cristoforo e i Borromeo, se non la vecchia vita ideale a cui la storia è semplice decorazione? In mezzo al positivo e allo storico ricomparisce il tipo, ove è la sintesi di tutte le vecchie forme. Questa contraddizione tra l’uomo vecchio e il nuovo non è sfuggita allo sguardo acuto di Manzoni, giunto a questa conclusione che romanzo storico è contraddizione, è mescolanza ibrida, e che o tutto vuol esser storia, o tutto vuol esser romanzo. Non era giunto a sciogliere la contraddizione, a cercare l’arte nella stessa storia e nello stesso reale, l’arte nelle cose, e cercava ideali nell’immaginazione sua e nelle sue intenzioni, come un marchese di Posa dirimpetto a Filippo II. Pure, quel suo immortale discorso critico era un presentimento. Vana rimase la sua voce. Il secolo continuò col reale e colla storia. Manzoni istesso fu seguito da una fiorente scuola di romanzi storici, parte dimenticati, parte in via di dimenticanza. (ilaritá) Romanzi storici, drammi storici, è la mania del secolo, è la mania tra noi di Cossa e di Giovagnoli.

Or cosa vuol dire quest’idea fissa di cercare l’arte nella storia se non che il secolo è divenuto oramai impaziente di temi fantastici e sentimentali e di costruzioni ideali e subbiettive, e cerca un terreno sodo nella natura e nella storia? E cosa è questa esagerazione che trae gli artisti al dispregio di ogni