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308 | saggi critici |
talento artistico. Venuto il Quarantotto, non si fece innanzi a domandare il premio; rimase un «a parte», con la testa a posto; quando, in quel ribollimento di cupidigie e di passioni, la girava a’ più savi. Concesso appena lo Statuto, giá si voleva svolgerlo; e, tra svolgere e non svolgere, si venne alle fucilate.
Per quale idea s’è venuto a questo? — grida Settembrini — Pel giuramento, se si doveva svolgere o non svolgere lo Statuto. O avvocati, anzi «paglietti», voi meritate la servitú!.
Se Luigi fosse stato uomo di azione, scaldato da una buona ambizione, avrebbe preso i primi posti nel governo, lui autore della Protesta e popolarissimo. Ma era piú vago di vedere che di fare, e, contento di vedere le cose riuscite a bene, dice con semplicitá:
Tornai in casa mia;... tornai a la mia professione dell’insegnamento, tornai a la mia vita consueta lontano dalle adunanze e dai rumori, e raramente uscivo di sera.
Ecco perchè serbava la testa fredda, vedeva giusto e lungi, vedeva con chiarezza grande, tra quello svolgere e non svolgere, la quistione italiana. Fu un capo-divisione per due mesi, e dice:
In quei giorni ebbi un continuo capogiro; da professore diventato segretario, non mi raccapezzavo piú.
Vedeva la via torta, l’anarchia brutta, tutti quei «ministri avvocati, che, chiacchierando sempre di legalitá e di libertá, e avendo fede solo nelle chiacchiere, facevano andare ogni cosa a rotoli»; vedeva, e non era udito, e tornava a casa, senza nessuna influenza sull’andamento pubblico. Nella fatale notte del i4 maggio, quando si fiutava giá barricate e fucilate, dice:
Ero stanco di lavoro, di noia, di disgusto; mi sentivo un brivido di febbre; andai a casa, mi misi a letto, e mi addormentai.