Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/320

Da Wikisource.
3i4 saggi critici

motti, arguzie popolari, il plebeo nella reggia, l’entusiasmo nella plebe, la confusione delle lingue, le quarantottate, dolori e gioie, ingenuitá e malizie, ritratti, fantasie, sermoni, illusioni, disperazioni, tutto questo non è stato, è oggi, anzi proprio ora: cosí fresco vien fuori.

— Ma cosa ci s’impara? — dice uno. — Non ci è sugo, — dice un altro. — Fede, sentimento, sta bene; ma la vista è corta. Fantasie, benissimo; ma l’intelligenza, dov’è dov’è la trivella? In veritá, prese obbiettivamente, queste Memorie non hanno grande importanza per lo storico e per l’uomo di stato. —

Cosí dicono i critici oggettivi, e mi rassomigliano qualcuno che mi diceva candidamente: — Che sugo c’è nella poesia? cosa ci s’impara? — .

[Come prefazione alle Ricordanze, Napoli, Morano, i879.]