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IL DARWINISMO NELL'ARTE


Signori, a guardare indietro non più che al 1860, noi siamo trasformati e non ne abbiamo che un’oscura coscienza. Come la materia in noi si rinnova, cosí le nostre opinioni, le nostre impressioni non sono piú quelle; altro è il nostro modo di sentire e di concepire. E questo corrisponde alla trasformazione del pensiero umano, tirato per altre vie da una nuova forza impellente e dirigente apparsa sull’orizzonte. Proprio nel i860, in tanto fragore di battaglie, in tante agitazioni di popoli e di razze, un uomo estraneo all’Europa, ai suoi sistemi e alle sue querele, tornato da esplorazioni scientifiche in terre selvagge, giá noto per dotte memorie intorno a piante e ad animali, tutto chiuso nell’ambito della sua scienza ed estraneo al mondo, attendeva alla pubblicazione della sua grande opera sulla Discendenza della specie, che dovea essere completata dall’altra sulla Discendenza dell’uomo.

Se Darwin fosse stato solo un naturalista, la sua influenza sarebbe rimasta in quella cerchia speciale di studi. Ma Darwin non fu solo lo storico, fu il filosofo della natura, e dai fatti e dalle leggi naturali cavò tutta una teoria intorno ai problemi più importanti della nostra esistenza, ai quali l’umanitá non può rimanere indifferente. E da questo rispetto, Darwin fu e sarà pel suo quarto d’ora una forza dirigente, la cui presenza si sente in tutti gl’indirizzi.