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3i6 saggi critici

Una parte del suo cervello rimane per trasmissione ereditaria nel cervello umano e vi si evolve e fa parte della vita di quello.

Come innanzi a lui Hegel, il suo nome fu bandiera di tutte le dottrine affini che sorsero poi, positivismo, realismo, materialismo.

Tutto questo complesso d’idee oggi è chiamato «il Darwinismo ».

Giorni belli della mia vita furono quelli che io spesi a leggere le opere di Carlo Darwin.

Lo scrittore mi tirava a sé con la novitá e la copia dei fatti e con la originalitá delle induzioni; ma guadagnava la mia simpatia la sua sinceritá e la sua modestia. L’orgoglio di scienziato non gli ha impedito, in quella maravigliosa catena di esseri da lui concepita, d’inchinarsi innanzi al Primo, innanzi all’Inconoscibile. Confessa di avere esagerato nei suoi effetti la legge di selezione, dando ragione ai suoi avversarii. Nella legge di continuitá non dissimula le interruzioni e le lacune, e fa una storia mescolata di luce e d’ombra, con quei chiaroscuri che rispondono cosí bene alla nostra natura ed attestano la sua sinceritá.

E, nella fine del libro, trovi queste parole memorabili:

I fatti, miei o d’altri, qui addotti, sono inconcussi; ma il mio modo di vedere può essere erroneo; e se questo m’è dimostrato, me ne compiaccio, perché un errore tolto è un avviamento alla verità.

Non mi è parso di scorgere in lui nessun segno della creta umana: non vanitá, non posa, non ciarlataneria, non invidia, niente di quel piccolo che pur senti in molti grandi uomini. Riconosce e loda i suoi precursori; cita le fonti e gli uomini da cui ha appreso; parla con rispetto degli avversarii; la sua persona scompare nello scienziato. Io ho una inclinazione che mi tira a guardare nello scrittore quanto vale l’uomo; ed ora mi compiaccio e dico: — In Carlo Darwin l’uomo era cosí alto come lo scrittore — . Quando mi dimostrava la parentela del-