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3i8 saggi critici


il metodo intuitivo sperimentale e genetico, cioè la cosa guardata nella sua generazione.

Una volta c’era un certo complesso d’idee o di principii che ci avviava alla scienza; oggi il nostro studio è volto alle forze, onde nascono le forme, le trasformazioni, le evoluzioni, la vita nella continuitá delle sue formazioni. Ond’è che in noi si è piú sviluppato il senso della forza.

Non è più la nostra nemica e la nostra tiranna, verso la quale in nome delle idee ci sentivamo ribelli; ma la forza è materia cara dei nostri studii, e condizione della nostra vita. Cerchiamo di tirarla a noi, farla nostra, educando il corpo, invigorendo la volontá, dilatando le nostre conoscenze. Sentiamo che la forza trasformata diviene il coraggio, che è l’affermazione della nostra personalitá nella sinceritá e nella risolutezza della nostra condotta. Non ci basta l’idea; vogliamo guardare in essa la sua forza, quanto ci è possibile e di opportuno, e guardiamo col riso di Machiavelli agli apostoli disarmati ed alle idee imbelli che pretendono governare il mondo. All’antico motto: — Le idee governano il mondo, — è succeduto quest’altro: — Dove non è forza, non è vita, né reale né ideale — Siamo tanto trasformati, che abbiamo potuto sentire senza ribellarci il motto di un uomo di Stato: — La forza vince il diritto — .

Questa maniera di concepire la vita ha indebolito in noi il senso del fisso e dell’assoluto. Collocandoci in un ambiente di continua trasformazione, concepiamo le cose nel loro divenire, in relazione con le loro origini e con l’ambiente ove sono nate; si è sviluppato in noi energicamente il senso del relativo.

Il senso del reale, della forza e del relativo è il carattere della nostra trasformazione.

Vogliamo ora considerare questo in relazione con l’arte.

Quante dispute intorno alle scuole, intorno ai tipi ed alle forme dell’arte, intorno al classicismo ed al romanticismo! Questo preoccupava il pubblico e la critica ed anche l’artista, e se ne cavavano regole e criterii per l’arte, ed erano la base del giudizio e del gusto. Oggi ci siamo divenuti quasi indifferenti, e