Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/339

Da Wikisource.

nota 333

VOLUME PRIMO


i. - «Epistolario» di Giacomo Leopardi. — Nella Biblioteca Nazionale di Napoli esiste il manoscritto (XVI, A, 5i b), dal quale si ricavano varianti e brani soppressi nella stesura pubblicata. Ristampato nel «Cimento» di Torino, i856, il saggio fu composto nel i849, e apparve come prefazione all’Epistolario del Leopardi nella ristampa fattane dal tipografo Rondinella a Napoli: originariamente l’Epistolario era apparso a Firenze. Il Croce ha ritrovato la Prefazione anche in opuscoletto separato (cfr. B. Croce, La prefazione all’«Epistolario» del Leopardi, «La Critica», X, i9i2, p. i42 sgg.).

Varianti del manoscritto, p. i.: «Noi possiamo... condusse a tanta perfezione» il Ms dá: «Il che mi dá alcuna speranza di potere, lasciando stare lo scrittore doloroso interprete dell’umano destino, contemplare unicamente l’uomo di tanto straordinaria infelicitá e di maggiore animo». Ricordiamo altre varianti di minore importanza: «di cosa in cosa, senza legame di fatti» si legge nel Ms: «di cosa in cosa senza legami di fatti»; ivi: «come quelle che, ordinate per ordine di tempo», Ms: «come quelle che ordinate per ordine di tempi»; ivi: «racconto dei casi della sua vita», Ms: «racconto de’ vari casi della vita». Successivamente «biblioteca» e «recanatese» sono scritte con lettera minuscola, mentre nell’autografo hanno la maiuscola. P. 2: «ne usci... del mondo», Ms: «ne usciva... del Mondo»; ivi: «l’uomo», Ms: «l’Uomo»; ivi dopo «che abbraccia l’universo» nel Ms c’è questo brano, soppresso nella redazione definitiva e che il Cortese ha dato a p. 326 del primo volume dei Saggi critici da lui curati: in parentesi quadre sono segnati i luoghi distrattamente alterati dal curatore:

Ma amaro è il frutto aeil’albero della scienza, e l’uomo non è grande impunemente: anzi la stessa grandezza è dolore, costretto l’animo vastissimo in debil corpo, incompreso ai [a’] presenti, ed incalzato da desideri perenni non placati e non placabili mai. Pure chi a sua grandezza trovar potè non indegno campo in terra ; [ : ] vedere del suo pensiero nato nel suo animo divenir patria il mondo; vedere le umane generazioni inchinarsi al suo supremo arbitrio riverenti, O [o] sentire almeno ai palpiti del cuore rispondere un altro cuore; oh certo costui, come che dopo tanto cammino sospiri di desiderio ancora, e pianga innanzi all’oceano, che gli vieta