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340 saggi critici


«obbliarsi»; ivi: «sicché all’udire», R: «si che all’udire»; ivi r. 28: «verisimile», R: «verosimile». P. 35 r. 25: «riacquistata», R: «racquistata». P. 36 r. 23 : «ostinate », R: «ostiniate». P. 38 r. g : «acuto e splendido», R: «splendido e acuto». P 39 r. 29: «gridate», R: «gridiate»; ivi rr. 2-3: «cadavere», R : «cada vero»; ivi rr. 34-35 : «ingegnose», R: «ingegnosi». P. 40 r. 2 : «interrotto, veemente,», R: «interrotto, disordinato, veemente,»; ivi rr. i3-i4: «scrittore francese, è la fantasia», R: «scrittor francese; è la fantasia». P. 42, r. 36: «sacrificarono», R : «sagrificarono». P. 43 r. 4 : «a Guerrazzi», R: «al Guerrazzi»; ivi r. ii [manca], R: «v’ingannate!» (adottato lezione di R); ivi r. 2i: «attrattive», R: «attrattivo»; ivi r. 25: «possa riescirvi.», R: «possa egli riescirvi».

Il Cortese poi da parte sua introduce le seguenti varianti, non si sa con quale fondamento : a p. i03 (testo Cortese) « dallo Shelley »

invece di « dal Shelley »; a p. i04 « aggiunge » invece di «aggiugne» del testo desanctisiano; a p. i08 «aggiungere» invece di «aggiugnere»; a p. ii2 «mostro è il suo» invece di «mostro il suo»; p. i09 «Moor» invece di «Moore»; p ii4 « esausta! I fiori » invece di «esausta; i fiori»; a p. ii6 «con le mani di rosa» invece di «dalle mani di rosa»; a p. ii7 reintegra cosí il brano del Guerrazzi : «La sventura certo aveva battuto le ale intorno a codesta fronte...; ma l’era venuto meno lo ardimento per lasciarvi sopra una traccia inamabile, e passò oltre», che invece il D. S. riferisce cosí: «La Sventura, meno audace di Cupido, batte le ale intorno alla fronte, ma le vien meno lo ardimento per lasciarvi sopra una traccia inamabile, e passa oltre»; a p. ii8 «col medesimo azzurro» invece che «dal medesimo azzurro»; a p. i2i «algebrica» invece di «algebraica»; a p. i22 «padre amatissimo» invece di «padre santissimo»; infine a p. i22 mette un « v’ ingannate! » che era nel testo del «Cimento» ma che manca nel testo in volume.

Per le variazioni di apostrofo non si può dire che il D. S. seguisse una regola costante, ma seguiva la regola musicale dell’orecchio che cambiava a volta a volta; in R sono preferite certe forme auliche, reminiscenze dell’antico puotismo, sagrificio, racquistata, cadavero, come pure sono preferite certe forme congiuntivali, quali ostiniate, gridiate, che diventano poi ostinate, gridate, quando egli si senti piú libero dalle regole grammaticali della scuola.