Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/351

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nota 345


purgate delle amplificazioni», Ms «me la spogliate delle amplificazioni»; ivi r. 33 : «È la riproduzione del peccato», Ms «È la riproduzione del delitto». P. iii r. 5: «separatasi violentemente», Ms «separatasi volontariamente»; ivi r. 8: «corpo estraneo di natura inferiore», Ms «corpo estraneo ed inferiore»; ivi r. 20: «per manco di calore e di forza», Ms «per manco di calore e di ingegno»; ivi r. 26: «si dee disnodare, e procedere ad una vita ulteriore? Vi è innanzi una pianta che, avendo in sé incarcerata un’anima d’uomo, geme e sanguina e parla», Ms «si dee sviluppare e procedere ad una vita ulteriore? Avete innanzi una pianta, che geme e sanguina e parla»; ivi r. 28: «dalle forme naturali», Ms «dalla natura»; ivi r. 32 : «il sentimento che ne rampolla? Il suicida non è un eroe secondo il concetto pagano, ma neppure uno scellerato: è un uomo debole e talora anche giusto, che si uccide per impazienza», Ms «il sentimento che se ne genera? Il suicida non è uno scellerato, ma un uomo debole e talora anche giusto, che si toglie la vita per impazienza ». P. ii2 r. 3: «e perciò non disgusto né orrore, ma esso», Ms «e però non orrore o disgusto, ma esso»; ivi r. 8 : «proporsi altro che di porre», Ms «proporsi altro e di porre»; ivi r. i2 : «nella luna sieno abitanti e che essi sieno», Ms «nella luna fossero abitanti; e che essi fossero»; ivi r. i4: «fantastico. La selva dei suicidi è per noi fantastica, perché si discosta dalle forme terrene: e piú date rilievo a questo contrasto, e piú cresce la maraviglia», Ms «fantastico; quelle forme sarebbero al tutto secondo natura. La selva di Dante è per noi fantastica alla nostre forme terrene; e piú date rilievo a questo contrasto, piú cresce la meraviglia»; ivi r. 20: «si agghiaccia nelle vene ecc.; nella stessa situazione», Ms «si agghiaccia nelle vene, e cotali altri piccoli mezzi di piccoli ingegni; nella situazione»; ivi r. 22; «Poiché, chi è lo spettatore? È un uomo, è Dante stesso», Ms «Poiché, chi è colui che guarda questo spettacolo? È un uomo. Dante stesso»; ivi r. 29: «Fatti pochi passi, gemiti umani gli giungono all’orecchio, senza veder persone; il contrasto scoppia di nuovo, e non in frasi ed antitesi», Ms «Fatti pochi passi, odi i lamenti delle Arpie, i quali niente hanno che esca dalla natura: il poeta vi corre su con un verso solo: ‛Fanno lamenti in su gli alberi strani’. Ma quando gemiti umani gli giungono agli orecchi, senza veder persone, il contrasto scoppia di nuovo, e non piú in frasi ed antitesi». P. ii3 r. i : «senza persone che gemono», Ms «senza persone che gemes-