Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/352

Da Wikisource.
346 saggi critici


sero»; ivi r. i3: «Dante non accetta l’innaturale», Ms «Dante non accetta il soprannaturale»; ivi r. i4 : «ad istanza di Virgilio coglie un ramoscello da un gran pruno», Ms «ad istanza di Virgilio, porge la mano avante, e coglie un ramoscello da un gran pruno»; ivi r. 23: «insino al suo estremo», Ms «al suo estremo»; ivi r. 30 : «di che ecco qui un nuovo e stupendo esempio. Credete voi», Ms «di che vedete qui un nuovo e stupendo esempio. Eccovi un personaggio che vi parla di cose importanti; perché voi siete distratto? Perché invece di udirlo, voi guardate a’ suoi abiti, al suo cappello, ai suoi gesti? Perché in quell’abito, in quel cappello, in que’ gesti vi dee essere qualcosa di straordinario, che tira a sé i vostri sguardi, e vi chiude l’adito ad ogni altra impressione. Credete voi che Dante». P. ii4 r. 2: «alle parole dello spirito?», Ms «alle parole del tronco»; ivi r. i2: il luogo «Ciò che colpisce Dante alla sua ultima punta» ha sostituito quello del Ms : «Il che ci spiega un’altra cosa»; ivi r. 33: «il patetico vi si può dispiegare», Ms «il patetico prorompe da tutte le parti». P. ii5 r. 8: «è un ignoto che parla ad ignoto e la pietá scaturisce da una fonte ben piú profonda», Ms «è un ignoto che parla d’ignoto; e la pietá rampolla da una fonte ben piú alta e ben piú profonda»; ivi r. i3: «mi scerpi? — È una pietá che ha la sua radice nel fondo stesso della situazione, quale si sia l’uomo che parli. E la pietá si leva fino allo strazio, quando il concetto esce fuori in un vivace contrasto; è il qualis erat! quantum mutatus ab illo! Il ‛fummo’ e il ‛siamo fatti’», Ms «mi scerpe? E la pietá giunge allo strazio, quando il concetto esce fuori in un vivace contrasto». P. ii6 r. i: il brano: «E qui lo spirito... tutto vano del suo uffizio» ha sostituito il seguente del Ms: «Gran mago è Dante o signori. Dov’è piú l’inferno? Dov’ è il tronco? Noi siamo in Napoli nella corte di re Federico e ci è innanzi un cancelliere in cappa e stola, tutto vano del suo uffizio»; ivi r. i0 : «a suo senno le chiavi del cuore di Federico», Ms «al suo senno il cor di Federico »; ivi r. ii: «che in lui pone il suo signore», Ms «che in lui ponea»; ivi r. i3 : il brano «onori tornati in lutto... non è commosso ancora da quello che dice» ha sostituito il luogo seguente del Ms : «onori tornati in lutti, la gioia volta in mestizia; che non sa sostenere il nuovo suo stato e si uccide per disdegnoso gusto, un uomo colto, che si esprime con grazia, con antitesi, con metafore, con concetti, con frasi a due a due. Come i frati minor vanno per via», gl’infiam-