Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/197

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ix. morte di laura i9i


zioni sfuggono, e quando penetra la coscienza del cangiamento, non si sa il come e il quando: e qui, anche in un breve componimento, anche in un sonetto, trovi tale fusione di sentimenti, che ti rivela un’espressione spontanea dell’anima, anzi che un’artificiosa costruzione letteraria. La prima impressione di questo mondo nuovo, dico nuovo non innanzi alla ragione, a cui la religione lo avea reso famigliare, ma innanzi al cuore, la prima impressione strappa dal poeta accenti di maraviglia pieni di veritá! Il passato che lo avea per tanto tempo assediato, cagione di gioje e di affanni, gli fa l’effetto di un sogno; ed — Or comincio a svegliarmi! — grida il poeta (son. XXI), maravigliato e contento insieme della nuov’anima che si forma in lui (son. XXII):

                                         Come va ’l mondo! or mi diletta e piace
Quel che piú mi dispiacque; or veggio e sento
Che per aver salute ebbi tormento,
E breve guerra per eterna pace.
     
Forse la vita non è che quale s’offre all’occhio pensoso e disincantato del vecchio; certo, questa maniera di considerarla apre la via a nuova poesia. Attutite le passioni, errante fra le ombre del passato, con l’occhio volto al cielo, il poeta può dire (son. LV):
                                         Dormito hai, bella donna, un breve sonno:
Or se’ svegliata tra gli spirti eletti,
Ove nel suo Fattor l’alma s’interna
     
Il cuore, morto con Laura, risuscita insieme con lei in questo paradiso dell’amore.