Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/200

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i94 saggio critico sul petrarca


                                         In un momento ogni mio ben m’hai tolto;
Posto hai silenzio a’ piú soavi accenti
Che mai s’udiro; e me pien di lamenti.
Quant’io veggio m’è noia e quant’io ascolto.
     Ben torna a consolar tanto dolore
Madonna, ove pietá la riconduce:
Né trovo in questa vita altro soccorso.
     E se com’ella parla e come luce
Ridir potessi, accenderei d’amore.
Non dirò d’uom, un cor di tigre o d’orso.
     
Cosa dunque è nato, che qui con tanta amarezza ricominciano i lamenti, come se pur ora fosse morta? «Ben torna a consolar». Quel «bene» indica una soddisfazione incompiuta: al «bene» la mente fa seguir subito un «ma». E l’attende il lettore, s’attende questo «ma», che riconduca il passato, quando con uno di quei bruschi movimenti d’animo cosí notabili nel Petrarca, e pieni di tanta poesia, il filo logico delle idee è rotto, dimenticato nella contemplazione di Laura: e la vede e la sente, ed obblia il suo stato. E pure agl’insoliti lamenti v’accorgete che il cuore non è guarito e che il passato regna ancora come tiranno. Il poeta sa che piú ci pensa, e piú la ferita s’inacerbisce, e pure ci pensa; sa che è inutile pensarci, che i morti non ritornano piú dalle loro tombe; e pure ci pensa. Sa che non dee cercarla in terra e che in terra tutto è vanitá e dolore; e pure i suoi occhi rimangono in terra, e quell’immagine non vuol lasciarlo. Nascono nuovi sentimenti: una tenerezza di sé stesso, un bisogno d’essere palpato ed accarezzato, e un palparsi e accarezzarsi da sé, un dirsi in aria di compatimento: — Oh sventurato! — , un esortarsi, un incoraggiarsi, accompagnato da una voce interiore:— È inutile!— , un dispetto che ne sente e che lo porta a rivoltarsi contro quell’immagine, a bestemmiarla come il suo carnefice: — Vattene! — . Piú grida e si dibatte, piú lo sentite avvinto. Un solo sonetto contiene in sé tutta questa ricchezza di contenuto e di sentimento: mai il poeta non è stato cosí vero, cosí semplice ed eloquente. Il cielo, a cui vorrebbe alzarsi, è ancora un’astrazione;