Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/213

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x. trasfigurazione di laura 207


— La rividi, dopo d’averla cercata e non trovata mai: la rividi! — . Questo solo si trae appresso una folla d’impressioni. «Piú bella» riceve meno splendore dal cielo che grazia e leggiadria da quel «meno altera». «Piú bella» ti dá le fattezze, «meno altera» ti dá la fisonomia; e l’uno e l’altro sono le prime impressioni non ancora analizzate di un occhio terreno; è la nuova Laura, quale apparisce al Petrarca memore dell’antica. Il poeta non si arresta a descrivere; lo spettacolo l’incalza: «Per man mi prese». Altrove dice:

                                         Con quella man che tanto desiai.      
Ora par che non senta il tocco di quella mano; ma aspettate quando riverrá a sé. Laura parla. Non fa dimostrazione di sentimento, il suo dire è tutto cose; ma con qual melodia accompagnate, da quali particolari animate! Non le basta dire: — Ancor tu sarai «in questa spera» — ; ma ci aggiunge un «meco», particolare d’un valore infinito: che cosa è il paradiso senza Laura? Ed ella con che grazia casta gli fa sapere il desiderio che le è rimasto di lui! «Se ’l desir non erra», è una di quelle frasi tanto poetiche, che al disotto del loro significato logico tengono inviluppato un sentimento. Decomponendola, vuol dire: — Io desidero che tu venga, e, «se il desir non erra», verrai — . Ma quell’«io desidero che tu venga», ci sta come velato castamente in un altro pensiero: s’intravede, non si vede; è una testimonianza d’amore, espressa piú con un sospiro che con la parola. Gli dá notizia di sé, non come santa ma come amata ed amante. La santa non direbbe: — Io ti fei guerra — ; o aggiungerebbe almeno: — Per tua salute — . Ma non è il tempo di sermoneggiare; e la pietosa vede con l’occhio dell’amante, giudica la sua azione secondo le impressioni di quello, e con quel «tanta guerra» ha l’aria di ricordargli grandi dolori e raddolcirli col suo compatimento, di dirgli: — Quanto hai sofferto per me! — . Parimente la santa si rallegrerebbe di esser morta innanzi tempo; ma qui è la donna che lamenta la sua fine prematura, è l’amata che si sente allontanar