Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/215

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x. trasfigurazione di laura 209


Eppure la forma di questo sentimento esprime meno il dolore del disinganno, che uno sforzo verso la visione, un ultimo sguardo verso il cielo, come chi, desto da un bel sogno e caldo ancora di quelle immagini, chiude gli occhi per riafferrarle.

Tale è questa Laura eternamente giovine, a cui il poeta ha drizzato un monumento piú durevole del marmo, profetandole l’immortalitá con questi celebri tre versi (son. LV):

                                         Se le mie rime alcuna cosa ponno,
Consecrata fra i nobili intelletti,
Fia del tuo nome qui memoria eterna.
     

F. de Sanctis, Saggio sul Petrarca.

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