Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/233

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xii. conchiusione 227


che tra’ concetti e le metafore fa penetrare talora degli accenti appassionati e sempre un calore d’immaginazione. In certe occasioni, a rari intervalli, ha de’ momenti di gioventú, che lo riempiono di confidenza e lo esaltano alla eloquenza ed all’entusiasmo. Ma le punture della vita moltiplicate producono un dolore, che, non potuto piú vincere, si trasforma in una malinconia tenera e dolce, effusa in poesie commoventi, di una grazia unica. Indi è che nelle sue rime trovi tutto: l’erudito, il pedante, il retore, il letterato, il poeta; l’artificioso e il naturale, il fattizio ed il vero, il ricercato e lo spontaneo; qui concetti, metafore, antitesi, galanterie; lá grazia, semplicitá, affetto; esempli d’ottimo e di pessimo gusto. Ma sempre maestro di verso e d’elocuzione sommo; e dove non puoi ammirare il poeta, ammiri l’uomo d’ingegno. La sua maniera tiene piú di Tacito che di Livio, piú del Tasso che dell’Ariosto; non corre copiosamente e largamente come un fiume ricco d’acque, ma raguna, profonda, comprime, con piú di nervo che di facondia, indizio d’una civiltá avanzata. Quest’arte di concentrare e appuntare, questo divorare gli spazii con la rapiditá del vapore, sopprimere gli accessorii, mostrar la superficie e lasciar intravedere il fondo, da una sola linea far indovinar tutto il corpo, in una formola inaspettata e luminosa serrar tutta una serie d’idee; questo parlar poco e dir molto, dirlo con la movenza della frase, con la fattura del verso, col collocamento d’una parola, col tono e col suono, di modo che la parola, oltre al valor logico, acquisti un valore poetico, come quando, cantata o interpretata dal gesto, o accompagnata dalla musica, ti sveglia nell’anima tante immagini e tanti sentimenti; quest’arte, a cui è giunta la prosa francese, a cui tendono la prosa tedesca e l’italiana, è somma nel Petrarca. Ma con la sua solita disuguaglianza: ora con lo stento e la ricerca di Seneca, ora con la limpidezza dell’intuizione e la velocitá dell’ispirazione.

Il Petrarca è il piú grande artista del Medio evo: dico artista, e non poeta. Egli ha digrossata la superficie scabra della vita e ne ha fatto un bel marmo polito e bianco; si, quella vota del Medio evo, cosí ricca, ma insieme cosí turbo-