Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/249

Da Wikisource.

nota 243


Italia (ma non si deve dimenticare che negli ultimi mesi trascorsi a Zurigo giá il D. S. era preso da altri pensieri, e che col ritorno in Italia cominciò il periodo piú intenso della sua attivitá politica), il Saggio non rimase del tutto dimenticato: nel i866 infatti l’autore ne pubblicò un capitolo — il IX: Morte di Laura — nel «Politecnico» (Serie IV, vol. I [maggio i866], pp. 735-748), piú di due anni prima di accordarsi con il Morano per la edizione in volume. Non è dunque esatto quello che scrisse il D. S.: che le conferenze dell’inverno ’58-59 «giacquero dimenticate per undici anni». Ma non sappiamo condividere il parere del Croce, il quale ha scritto: «... nel i868, avendo il D. S. ripreso dopo lunga interruzione, dovuta alla sua vita politica, gli studii letterarii, elaborò in forma di libro il materiale di lezioni, conservatogli dall’Imbriani»1. A rendere dubbiosa, anzi — a nostro avviso — infondata l’ipotesi d’una nuova elaborazione nel ’68 sta quello che altrove il Croce stesso ebbe a dichiarare circa le poche pagine superstiti del manoscritto. Riordinando i manoscritti desanctisiani che furono prima donati al Museo di San Martino di Napoli ed ora sono passati alla Biblioteca Nazionale di quella cittá, il Croce assegnava alle carte del periodo i854-59 «alcune pagine del Saggio sul Petrarca» (v. Gli scritti di F. d. S. e la loro varia fortuna, Bari, Laterza, i9i7, p. 28). Si tratta di 2i pagine, numerate da 58 a 78, che contengono parte del settimo capitolo (per intero proprio tutta la trattazione della poesia patriottica) e l’ottavo, e dal confronto con la prima stampa in volume risulta chiaro che è questo il manoscritto dato in tipografia, perché, a parte i trascorsi di penna ed alcune minime correzioni che poterono essere portate sulle bozze, vi si notano le forme tipiche (uso di doppie e di scempie, di «de» e «dei», «a’» e «ai», ecc.) che si trovano nella stampa del ’69.



  1. Cosi nella «Prefazione» al Saggio nella edizione curata per l’editore Morano di Napoli (p. V). Questa asserzione non si legge nella ristampa di questo scritto (col titolo Per la nuova edizione del «Saggio sul Petrarca») nel voi. Una famiglia di patrioti ed altri saggi storici e critici, Terza ediz. riveduta, Bari, Laterza, i949, in quanto la prima pagina della «Prefazione» venne lí riassunta in questa sola battuta: «Il Saggio sul Petrarca, nato da un corso di conferenze tenute a Zurigo nel i858, e pubblicato in volume nel i869...». Piú avanti tuttavia (p. 248) a Croce, come nella «Prefazione», scrive: «Quando, nel i868, egli si dette a elaborare per la stampa il corso sul Petrarca...». L’ipotesi del Croce fu ripresa dal Cortese (p. xi della sua edizione), il quale scrisse che nel i868 il D. S. «riprese tra le mani il manoscritto, completò la trattazione, gii arricchita nella prima revisione [del ’59), — ché, ad esempio, nelle lezioni aveva trascurato di parlare delle poesie politiche del Petrarca, — pensò di scrivere un’introduzione...».