Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/255

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nota 249


del Nannucci (Firenze, Barbera, i856-58, 2 a ed.), e per il Canzoniere e i Trionfi una delle edizioni Le Monnier che recavano le note del Leopardi e seguivano l’ordinamento fissato da Antonio Marsand nella sua edizione padovana del i8i9-20 con la divisione di Sonetti e canzoni in vita di madonna Laura, Sonetti e canzoni in morte di madonna Laura, Trionfi, Sonetti e canzoni sopra vari argomenti. Che il D. S. abbia avuto presente una delle ristampe Le Monnier (o la terza del i85i seguita da Cr, o la quarta del i854, identica alla terza, seguita da noi) è fuori dubbio. Egli stesso in una nota (p. 40) si richiama all’edizione Le Monnier, sennonché, avendo nella memoria l’anno della prima edizione del commento leopardiano, che apparve presso l’editore Stella di Milano nel i826, indicò come anno di stampa dell’edizione Le Monnier il i826, mentre l’editore fiorentino diede la sua prima stampa del Petrarca commentato dal Leopardi nel i845 e in anni successivi numerose ristampe.

Per le rime di Dante va tuttavia osservato che talvolta il D. S. citò secondo una lezione che, data da altri testi, al Fraticelli era sembrata o errata o meno buona, e in questi casi, come risulta dall’apparato, abbiamo tenuta non arbitraria la lezione desanctisiana. Ma più delicata è stata la questione dei passi nei quali il D. S. altera sensibilmente brani del Petrarca. Qui era necessario fissare un limite ai nostri interventi, anche se le Integrali correzioni di Cr hanno trovato il consenso di Co, T e G,. Diamo innanzi tutto l’esempio di una citazione nella quale anche a noi é sembrato opportuno restaurare il testo secondo l’edizione Le Monnier. Nel son. Onde tolse Amor Toro e di qual vena (p. 46) per un errore che può anche essere imputato al tipografo il v. 3 si legge in P cosí. Colse le rose, e ’n qual piaggia le trine. In S lo stesso verso torna piú scorretto, o per un nuovo refuso o per un infelice intervento dell’autore: Colse le rose, e ’n qual pioggia le trine. In casi come questi, assai rari del resto, trattandosi di materiale distrazione era ragionevole soltanto restaurare la lezione esatta: Colse le rose, e ‘n qual piaggia le brine.

Ma per quello che riguarda i lapsus delle citazioni, un esame attento ci ha persuasi che bisogna tener conto della particolare stesura del Saggio. La medesima ragione per la quale abbiamo rispettato la grafia delle edizioni alle quali si rifaceva il D. S. nel citare le poesie date nel testo, ci è servita quale criterio discriminante dei lapsus. Ci sembra chiaro infatti che parte delle citazioni — le piú brevi e, non a caso, piú strettamente incorporate col ragionamento critico —