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78 saggio critico sul petrarca


Giudicherete male questo sonetto, se vorrete considerarlo come una descrizione di Laura. Ben potete per astrazione raccogliere i tratti di Laura e dire: — £ la centesima volta che ci vengono innanzi quelle chiome e quei lumi e l’angelica forma e il vivo sole: ripetizione di concetti e di frasi — . Ma qui non lo dite; questa Laura tante volte apparsavi qui vi par nuova; sembra che sia la prima volta che la vediate. E la cagione è che queste forme non sono qui raccozzate in sé e per sé, rimanendo al di fuori il poeta, semplice spettatore; ma si mostrano nella tale situazione e con le tali impressioni; il generale è sempre quello, ma, secondo che voi lo mettete in una o in un’altra situazione, diviene un nuovo individuo. Ogni cangiamento nell’anima dell’amante diviene un cangiamento di Laura; perché, se le forme sono le stesse, il loro significato e il loro interesse è altro. Ecco perché Laura, che avete giá contemplata in tanti sonetti, è sempre pur dessa, e pure qui vi fa un’impressione tutta nuova. Ella invecchia, l’amore riman giovine. E testimonianza di questa vigorosa giovanezza è l’immaginazione amorosa cosí tenace e potente, che non vuol cedere alla realtá, che la mette in dubbio, e di rincontro a quella evoca la Laura del primo giorno, e ritrova le prime impressioni della gioventú, il primo entusiasmo, ma non senza una certa coscienza mal dissimulata dell’illusione, come in quell’ingenuo: «qual maraviglia?», ed in quel: «non so se vero o falso»; e non senza un lieve alito di tristezza, che si scopre affatto nell’ultimo. Questo sonetto, immaginato con tanta freschezza e rappresentato con tanto calore e naturalezza, si può chiamare il rêve di Laura: Laura sparita ed evocata, ma con la coscienza ch’ella è sparita.

Laura non è dunque un personaggio rappresentato obbiettivamente, con una propria storia, ma è un’apparizione vagante in un leggiadro chiaroscuro, a cui il poeta non osa mai di alzare il velo, vista a distanza, interpretata sempre e non capita mai, chiara solo negli effetti straordinarii che produce. Apparisce in una forma contradittoria; ora umile, ora altera: cosa è? I critici fanno temerarie supposizioni; anche il povero